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domenica 21 ottobre 2018

"Un cuore che ascolta - lev shomea" - n. 47/2017-2018 (B) di Santino Coppolino


"Un cuore che ascolta - lev shomea"
Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)

Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino



Vangelo: 
Mc 10,35-45


Così come per i precedenti annunci della passione (8,31-38 ; 9,30-32), anche per il terzo (10,32-34) si manifesta l'incomprensione dei discepoli, la loro testardaggine nel non volere accogliere la proposta di vita del Maestro. Più Gesù manifesta il volto di un messia fatto d'amore disinteressato, di servizio fraterno e dono pieno della vita e più scopriamo i discepoli immersi in accese dispute sul potere, sui loro progetti di primeggiare, sugli onori da ricevere. 
Nel nostro brano l'evangelista Marco ci presenta due di loro - Giacomo e Giovanni - nel maldestro tentativo di voler piegare Gesù ai loro desideri esaudendo le loro brame di potere. I due camminano dietro a Gesù ma in realtà non lo seguono, non gli si accostano per imparare da lui ma - come Pietro - gli si pongono d'avanti quasi a volerlo sostituire alla guida della comunità. Anche stavolta Gesù stronca sul nascere ogni tentativo in questo senso. Il cammino del Signore verso Gerusalemme continuerà ad essere sotto il segno del servizio umile ai fratelli nella consegna totale di sé, fino alla morte in croce. Avere parte con Lui significa perciò partecipare del suo stesso destino, essere immersi nelle stesse amare acque della morte, <<essere innestati, a somiglianza di Lui, nella sua morte>> (Rm 6,5). Per il discepolo non c'è altra via alla gloria se non seguire il Maestro fino alla fine, fino alle estreme conseguenze, fino alla croce, per amore. Nella Chiesa perciò le gerarchie dei valori, i criteri che dominano la vita vanno rovesciati. Il primato assoluto non è dato al potere ma al servizio fraterno nell'amore gratuito. Come per Gesù, così anche per i discepoli.