Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino
Vangelo: Mc 10,2-16
Il brano ci prospetta l'atteggiamento che deve avere la comunità sul matrimonio, alla luce della Parola di Gesù, quello che il Padre aveva voluto fin dal principio, che l'uomo cioè è in grado di amare con la stessa fedeltà con la quale è amato da Dio. Le parole che Gesù pronunzia danno al matrimonio una dignità divina che né il giudaismo, né tanto meno il paganesimo avevano. Gesù, contro ogni consuetudine umana, non considera affatto la liceità del divorzio, richiamando i suoi ascoltatori al genuino senso del comandamento di Dio. Il progetto di Dio sull'uomo è l'unità nell'amore, unità che sta a fondamento di tutta la creazione e così mirabilmente espressa nel matrimonio, che è "fin dal principio" simbolo del rapporto d'amore fra Dio e il suo popolo. E' sull'amore e sulle sue esigenze che si gioca la nostra "Sequela Christi" e le sue condizioni non sono quelle del possesso del partner ma della condivisione totale della vita, piena consegna di sé nelle mani dell'altro, per potere accogliere, come fanno i bambini, il dono della vita. Solo a chi si fa come loro - senza diritti, senza sicurezze, senza pretese, senza nulla possedere - appartiene il Regno di Dio.