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sabato 24 agosto 2013

"Dal risorto verrà l'aiuto" di Carlo Maria Martini

Il volume "Credo la vita eterna" (a cura di G. Vigini, San Paolo, Milano, pagg. 188), da cui è tratto questo stralcio pubblicato dal quotidiano «Il Sole 24Ore», contiene le riflessioni che il cardinale Carlo Maria Martini (scomparso il 31 agosto dello scorso anno) fece attorno al tema della paura della morte e del suo superamento.

Dal risorto verrà l'aiuto 
di Carlo Maria Martini

Che cosa potevano aspettarsi gli apostoli dal Risorto? Non avevano la coscienza a posto: erano fuggiti, l'avevano abbandonato, si erano lasciati prendere dalla paura, qualcuno lo aveva tradito, quasi nessuno era sotto la croce. Forse immaginavano che, se Gesù fosse apparso, li avrebbe rimproverati e criticati. Invece il Risorto, presentandosi a loro, non giudica il comportamento che hanno avuto, non critica, non condanna, non rinfaccia i ricordi dolorosi della loro debolezza, ma conforta e consola. Le uniche parole di rimprovero rivolte sia ai discepoli di Emmaus (Lc 24,25), sia agli apostoli (Mc 16,14), non si riferiscono al fatto che lo hanno abbandonato e che, dopo tante promesse, tante parole altisonanti (moriremo, con te, verremo con te), si sono dimostrati inaffidabili; si riferiscono piuttosto alla loro poca fede. Avrebbero dovuto credere alle Scritture, alle sue parole e alla Testimonianza di chi lo aveva visto risorto. Gesù, che vuole il bene di questi poveri apostoli tramortiti, smarriti, confusi, umiliati, interiormente sconvolti dalla certezza di essere così deboli, non tiene conto della loro fragilità, ma li consola e li rilancia.
Soffermiamoci su alcuni esempi di discepoli consolati...