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giovedì 19 giugno 2025

#pianificare la pace di Gianfranco Ravasi

#pianificare la pace
di Gianfranco Ravasi


Noi dobbiamo usare le nostre menti per pianificare la pace
in modo altrettanto rigoroso
di quanto abbiamo fatto finora
per pianificare la guerra.


Era il 1968 e a Memphis nel Tennessee veniva assassinato il pastore battista Martin Luther King, il grande promotore della difesa non violenta della popolazione nera, Premio Nobel per la pace nel 1964. Poco prima del suo sacrificio era uscito uno dei suoi libri più famosi, La forza di amare, a cui abbiamo attinto per proporre un tema che purtroppo ha perso il suo appeal nell’opinione pubblica, ormai assuefatta alla guerra, al riarmo, alla violenza tra le nazioni e – lo dobbiamo riconoscere – anche ai discorsi pur nobili sulla pace. King introduce un parallelismo tra guerra e pace e lo affida al vero «pianificare», un termine anch’esso abusato in passato, ad esempio nella progettazione economica sovietica, con esiti non certo esaltanti.

Noi lo sottolineiamo per il suo valore di impegno corale che attraversi la sensibilità degli stessi cittadini, prima ancora delle autorità pubbliche. È necessario partire dalla scuola e dalla famiglia amputando i sentimenti di rissa, di scontro, di bullismo che allignano già nelle aule. Le religioni devono essere riportate al loro cuore autentico di fraternità contro ogni fondamentalismo. Instancabili si deve essere nell’affermare l’accoglienza, col corollario indispensabile dell’integrazione. Ma, proprio mentre scriviamo queste righe, ci accorgiamo che esse sbandano verso una serie di stereotipi scontati. Eppure ci sono movimenti, mezzi di comunicazione, persino partiti e sedicenti credenti che “pianificano” efficacemente reazioni ostili nei confronti dell’altro, del diverso, del nemico, creando un’atmosfera tesa (si pensi solo al tema degli emigrati e dei profughi)
Lasciamo, allora, la parola a un padre della nostra cultura occidentale, Virgilio, che nell’Eneide è lapidario: «Nulla salus bello» (XI, 362), nessuna salvezza verrà mai dalla guerra.

(Fonte: “Il Sole 24 Ore - Domenica ” - 15 giugno 2025)