VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ FRANCESCO
A BUDAPEST, IN OCCASIONE DELLA SANTA MESSA CONCLUSIVA
DEL 52.mo CONGRESSO EUCARISTICO INTERNAZIONALE, E IN SLOVACCHIA
12-15 SETTEMBRE 2021
Domenica, 12 settembre 2021
ROMA - BUDAPEST
6:00 Partenza in aereo dall'Aeroporto Internazionale di Roma/Fiumicino per Budapest
Incontro del Santo Padre con i giornalisti durante il volo diretto a Budapest
7:45 Arrivo all'Aeroporto Internazionale di Budapest
7:45 Accoglienza ufficiale presso l’Aeroporto Internazionale di Budapest
8:45 Incontro con il Presidente della Repubblica e con il Primo Ministro presso il Museo delle Belle Arti a Budapest
Con la partenza questa mattina dall'aeroporto di Roma Fiumicino, dove Papa Francesco è giunto in macchina da Casa Santa Marta poco prima delle ore 06.00, ha preso il via il 34mo Viaggio apostolico di questo pontificato. Cinque giorni, tra Ungheria e Slovacchia, “segnati dall’adorazione e dalla preghiera nel cuore dell’Europa” secondo le intenzioni dello stesso Pontefice, e affidati all’intercessione di “tanti eroici confessori della Fede” che in Ungheria e in Slovacchia testimoniarono il Vangelo “tra ostilità e persecuzioni”. E sollevandosi in volo da Roma verso Budapest non è mancato il saluto del Papa al popolo italiano e croato, relativamente ai Paesi sorvolati. Al Presidente italiano Sergio Mattarella l'auspicio di "serenità e generoso impegno per il bene comune", all'omologo croato Zoran Milanovic la preghiera e la benedizione per la pace e il benessere nazionale.
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SALUTO DEL SANTO PADRE AI GIORNALISTI
DURANTE IL VOLO DIRETTO A BUDAPEST
Volo papale
Domenica, 12 settembre 2021
Bruni
Buongiorno a tutti. Buongiorno Santo Padre.
Papa
Buongiorno a tutti.
Bruni
Penso di condividere il pensiero di tutti nel dire che siamo felici e grati di vederla. Siamo settantotto giornalisti e operatori dei mezzi di comunicazione, di cui otto dai Paesi dove andremo, quindi cinque dall’Ungheria e tre dalla Slovacchia. Grazie, Santo Padre, per questo saluto e per le parole che vorrà rivolgerci.
Papa
Buongiorno a voi. Grazie per la compagnia. Questo volo ha un po’ il gusto del congedo, perché ci lascia il Maestro delle cerimonie: è l’ultimo viaggio, perché è diventato vescovo. Poi ci lascia “il dittatore di turno” [si volta e guarda sorridendo Mons. Datonou]. È bravo… anche lui è stato nominato vescovo e lascia il posto a un Monsignore, Giorgio si chiama, indiano [Mons. George Jacob Koovakad]: sempre sorride, sempre. Sarà “un dittatore con il sorriso”! Ci lascia l’Alitalia… Tanti congedi, ma riprendiamo i viaggi e questa è una cosa molto importante, perché andremo a portare la parola e il saluto a tanta gente.
Grazie di essere venuti, grazie Mons. Dieudonné, grazie Mons. Giorgio, “dittatore che sorride”. Grazie a Mons. Marini, grazie a tutti voi e grazie all’Alitalia che ci ha portati fino ad ora. Oggi non c’è la decana, anche in questo volo Valentina [Alazraki] non c’è, ma c’è [Philip] Pullella, credo: eccolo lì, vedo la pista di atterraggio [indica la testa di Pullella].
Andiamo avanti, ricordando sempre coloro che non sono sul volo perché sono nostri compagni. Adesso io passerò per salutarvi, un po’ di fretta perché i tempi sono stretti. Grazie.
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Papa Francesco è atterrato all’aeroporto di Budapest alle 7.45, dove è stato accolto All’arrivo dal vice primo ministro della Repubblica di Ungheria, Zsolt Semjén. Accanto a lui il card. Peter Erdo, arcivescovo di Budapest e primate d’Ungheria. Due bambini in abito tradizionale hanno consegnato un omaggio floreale a Francesco.
Dopo la presentazione delle rispettive delegazioni, il Papa e il vice primo ministro si sono trasferiti in auto al Museo delle Belle Arti di Budapest, distante circa 22 chilometri dal centro di Budapest. Al suo arrivo al Museo, il Santo Padre è accolto dal presidente della Repubblica, János Áder, e dal primo ministro, Viktor Orbán, e insieme si recano nella Sala Romanica del Museo, dove dopo la foto ufficiale ha luogo l’incontro privato, al riparo dalle telecamere e della durata prevista di circa mezz’ora.
Al termine dell’incontro, dopo lo scambio dei doni, Papa Francesco si reca nella Sala Rinascimentale del Museo delle Belle Arti, dove, alle ore 9.15, incontra i 35 vescovi della Conferenza episcopale ungherese.
I primi ad incontrare il Papa, accompagnato dal segretario di Stato il cardinale Pietro Parolin e il segretario per i Rapporti con gli Stati monsignor Paul Richard Gallagher, sono stati il Presidente della Repubblica Janos Ader, il primo ministro Viktor Orban e il vice primo ministro Zsolt Semjén, che hanno accolto Francesco al suo arrivo nell'edificio neoclassico. L’incontro - fa sapere la Sala Stampa vaticana - si è svolto secondo il programma previsto, in un clima cordiale, ed è terminato alle ore 9.25. Dunque circa una quarantina di minuti, da programma. Tra i vari argomenti trattati - spiega ancora la Sala Stampa - il ruolo della Chiesa nel Paese, l’impegno per la salvaguardia dell’ambiente, la difesa e la promozione della famiglia.
All'incontro è seguito lo scambio dei doni. Al presidente Ader, Francesco ha donato un quadro in mosaico raffigurante la "Benedizione papale a piazza San Pietro" da un dipinto ad olio di Ippolito Caffi eseguito verso la metà dell'800 e oggi conservato nel Museo di Roma, al Primo Ministro Orban il pontefice ha donato un Trittico
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