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domenica 5 settembre 2021

"Un cuore che ascolta lev shomea" - n. 44/2020-2021 anno B

 "Un cuore che ascolta - lev shomea"

"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)



Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino


XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B

Vangelo:



Il brano è posto dall'evangelista a conclusione della 'sezione dei pani' ed ha il suo nucleo nel riferimento al brano di Is 35,5, che conferisce all'episodio un chiaro senso messianico. Il sordomuto, che è impedito nell'ascolto e nella parola, come tutti gli idoli «ha bocca e non parla ...ha orecchie e non ode» (Sal 115,5.6) è figura dei discepoli, dietro ai quali si intravede la comunità di Marco, che non ha ancora ben compreso chi è realmente Gesù. Il Maestro ha oltrepassato il confine di Israele e adesso si trova in terra pagana, venendo così meno al suo mandato (cfr. 7,27), perché l'amore del Padre non può essere esclusiva solo di Israele o della Chiesa, ma è per tutti anche per i pagani. Anche loro sono chiamati alla fede e perché questo avvenga, è necessario che siano guariti dalla loro idolatria di cui la sordità e il mutismo sono i simboli. Anche gli impuri pagani sono invitati al banchetto del Regno e all'ascolto della Parola di Gesù che guarisce, libera, salva e ci conduce alla fede. Solo chi viene guarito nell'ascolto, 'unto' dalla saliva di Gesù, simbolo dello Spirito di Dio, sarà poi in grado di parlare correttamente. Solamente l'ascolto obbediente della Parola ri-creatrice di Gesù, può liberare dall'idolatria che imprigiona la Chiesa e sciogliere la lingua in un canto di gioia e di lode al Padre, Dio della vita. Se questo non avviene, la Comunità rimane prigioniera del più assoluto mutismo e non può esprimersi e vivere la propria fede.