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lunedì 6 settembre 2021

Digiuno di giustizia in solidarietà con i migranti di Alex Zanotelli

Domani davanti a Montecitorio
Digiuno di giustizia in solidarietà con i migranti
di Alex Zanotelli
Un gesto politico, condiviso da tante persone nelle case e nei monasteri, per cambiare le politiche migratorie dell’Unione europea. Sono tre anni che si chiede ai parlamentari di alzare lo sguardo verso la Libia e la rotta balcanica


Il 7 settembre saremo per il “Digiuno di giustizia in solidarietà con i migranti” in piazza Montecitorio, davanti al Parlamento, dalle ore 16 alle 18,30, per sottolineare la dimensione politica del nostro gesto e di quanti quel giorno digiuneranno con noi nelle case e nei monasteri.

Non possiamo in coscienza accettare le politiche migratorie razziste e criminali dell’Unione europea (Ue) che usa l’Italia per esternalizzare le frontiere. Un’Europa dove cresce il rifiuto del profugo. È incredibile che in piena crisi afghana, otto paesi della Ue volessero rimpatriare i rifugiati afghani senza permesso di soggiorno. E ora che mezzo milione di afgani sono in fuga, i ministri dell’interno della Ue dicono che sono disposti ad accoglierli, «ma non in Europa».

È questa la nostra umanità di fronte alla tragedia afghana? Ora infatti l’Europa sta trattando con Iran e Pakistan, offrendo loro soldi perché accolgano i profughi. È la stessa politica che abbiamo adottato con la Turchia (le abbiamo dato 9,5 miliardi di euro!). In Europa sembra che siano Orban e Salvini a trionfare! Non solo, ma continuiamo a costruire muri per bloccare i “barbari” alle frontiere. La Grecia sta costruendo un muro di 40 Km per fermare chi arriva dalla Turchia e ha assunto 250 nuove guardie per sorvegliare il muro. La Polonia sta costruendo un muro di 130 Km per bloccare i profughi (molti di loro sono afghani). E anche la Turchia ha iniziato a erigere un altro muro sul confine con l’Iran.

La Ue continua a finanziare l’Italia perché trattenga mezzo milione di rifugiati nei lager libici, dove gli uomini sono torturati e le donne stuprate. E anche con soldi Ue, l’Italia finanzia la guardia costiera libica che ha il compito di intercettare i gommoni di profughi in fuga verso l’Europa. Quest’anno ne ha riportati in Libia oltre 60mila. E questo grazie alle segnalazioni da parte di navi e aerei italiani, nonché delle navi di Frontex. In questo contesto, troviamo vergognosa la persecuzione delle navi delle ong da parte del ministero degli interni che continua a bloccare nei porti, per futili motivi, le navi salva-vite. L’Italia continua a perseguire una politica migratoria disumana, illegale e criminale.

Ecco perché è da tre anni che, una volta al mese, continuiamo a digiunare davanti al parlamento per chiedere politiche migratorie umane.