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mercoledì 9 settembre 2020

Tornare a scuola non basta - Parlare ai sordi - Docenti di sostegno in classe fin dal primo giorno: sei priorità, sei preoccupazioni


Tornare a scuola non basta


#Finalmentescuola è un invito rivolto all’universo della scuola, a genitori, studenti e studentesse, ma anche ad associazioni, movimenti e singoli cittadini, “due proposte affinché questo primo giorno di scuola sia più che un inizio”. La prima: celebrare e raccontare quella giornata dedicandola non solo alla spiegazione delle nuove regole ma all’ascolto coinvolgendo il territorio. La seconda: documentare prima, durante, dopo il primo giorno di scuola le condizioni, quantitative e qualitative, della riapertura.

L’idea nasce da un gruppo di realtà tra cui Movimento “E tu da che parte stai?”, Maestri di Strada, Casa-laboratorio di Cenci, Mce, Rete di Cooperazione Educativa, Saltamuri, redazione di Comune-info. Nell’invito completo, tra l’altro, si legge: “Abbiamo bisogno di incontrarci, di ritrovarci tutte e tutti, di aiutare i bambini e le bambine a riprendersi i luoghi, nonostante le legittime preoccupazioni… La riapertura della scuola non è solo un problema tecnico, poiché non c’è questione tecnica che non abbia risvolti pedagogici e non comporti ricadute sulle scelte didattiche… La Scuola che vogliamo costruire ha orizzonti ampi e una visione lungimirante che ci permette di affrontare il futuro e altre emergenze…”.

Scarica e diffondi l’invito e le immagini della campagna:
Finalmente-scuola    Download
(fonte: Comune-info 05/09/2020)
Parlare ai sordi

La scuola primaria nel centro del paese ha ancora attaccato alle finestre un paesaggio invernale di carta. Da qualche giorno ha il portone aperto, dopo sei mesi di abbandono. Mettono tristezza i fiocchi di neve che non si sono sciolti, che non hanno lasciato il posto ai fiori e al sole.

Oggi sono tornati a scuola i costruttori di paesaggi, coloro che progettano, disegnano, colorano, ritagliano, incollano stagioni, che scrivono, pensano, provano, cambiano rotta finché non trovano quella giusta, quelli che coltivano se stessi insieme agli altri. Paesaggi di carta colorata da appendere ai muri, da attaccare alle finestre, da rinnovare, e paesaggi umani, fatti di volti e di storie, di conoscenze e abilità, che prendono forma stando insieme.

Un nuovo paesaggio aspetta di essere realizzato, dove i banchi saranno zattere per navigare con l’immaginazione, dove i compagni non saranno più di banco, comunque amici, dove si scriverà insieme la storia della giusta distanza, dell’aiuto reciproco che cambia forma, rituale, che non toccarsi non vuol dire non pensarsi, che ci si può abbracciare con lo sguardo, che si possono inventare nuovi modi per salutarsi e stare insieme, che questo tempo ci vuole attenti e consapevoli, che sono queste le qualità del farsi bene. Che non ci si scambierà più le cose, la matita, la gomma, ma ce le potremo regalare dopo averle igienizzate, magari in un giorno dedicato ai piccoli doni. Non si farà più a metà la colazione, ma una brioche in più possiamo portarla per chi non ce l’ha. Non staremo più attaccati coi corpi, ma ci potremo attaccare con le parole, e le cercheremo profonde e belle, vere.

Bentornati a scuola alle maestre e ai maestri, categoria a rischio più di altre, costruttori di fiducia nel tempo dell’incertezza e delle cose difficili, perché come diceva il poeta è difficile fare le cose difficili, ma sono queste che bisogna imparare a fare, come parlare ai sordi.
(fonte: Comune-info, articolo di Rosaria Gasparro 07/09/2020)

Docenti di sostegno in classe fin dal primo giorno: sei priorità, sei preoccupazioni


Insegnanti di sostegno in classe fin dal primo giorno e per un numero adeguato di ore, assistenti scolastici, coinvolgimento delle famiglie, trasporto: sono queste alcune delle priorità indicate dal Coordinamento italiano insegnanti di sostegno, che dopo le raccomandazioni per il distanziamento “sostenibile” degli alunni con disabilità, oggi si rivolge al ministero, ribadendo la propria disponibilità e la massima collaborazione affinché, nel pieno rispetto delle indicazioni in materia di sicurezza, a tutti gli alunni della scuola italiana e, in particolare, agli alunni con disabilità siano garantiti il diritto allo studio e alla frequenza”,

Perchè questo sia possibile, il Ciis chiede innanzitutto che “in ogni classe, sin dal primo giorno di scuola, siano presenti tutti i docenti” e da subito “sia assicurato il servizio di trasporto scolastico, in particolare per gli alunni con disabilità”: Raccomanda inoltre che “le ore di sostegno attribuite siano assegnate senza spezzare le cattedre, preferibilmente assegnando l’incarico a un unico docente e che il distanziamento, richiesto dalle norme emanate per l’emergenza sanitaria, non penalizzi l’alunno con disabilità e non costituisca scusante per allontanarlo dalla classe o per ridurre l’orario di frequenza”. E' poi fondamentale che “a ciascun alunno con disabilità vengano attribuite tutte le risorse già indicate nel Pei per l’attuale anno scolastico, senza che le famiglie debbano ricorrere alla magistratura per il loro riconoscimento” e che “a ogni scuola sia assegnato personale numericamente sufficiente e adeguatamente formato per soddisfare le esigenze di assistenza, così come previsto dai singoli Pei”. Da ultimo, il Ciis chiede che “siano favorite la partecipazione, la condivisione e il confronto con le famiglie degli alunni con disabilità, condizioni indispensabili per promuovere il processo di inclusione”.

Le sei preoccupazioni

Accanto alle richieste, ci sono le preoccupazioni: primo, “le indicazioni ministeriali riguardanti la ripresa del nuovo anno scolastico, in particolare per quanto concerne la frequenza degli alunni con disabilità, appaiono poco chiare e scarsamente orientate all’inclusione”, denuncia il Ciis. Secondo, “le indicazioni relative al servizio di istruzione domiciliare, la cui attivazione è conseguente a una specifica procedura e quelle sulla contestuale disponibilità dei docenti, sono proposte in modo sommario, lasciando spazio a soggettive interpretazioni”; terzo, “le norme emanate in questi ultimi mesi contribuiscono sempre più a rafforzare la delega del processo inclusivo al solo docente incaricato su posto di sostegno, legittimando, in tal senso, la deresponsabilizzazione dei docenti incaricati su posto comune o disciplinare”; quarto, “non è ancora stata attivata una mirata formazione per acquisire e/o potenziare le competenze necessarie per affrontare attività di insegnamento-apprendimento con l’uso di strumenti digitali, in presenza e a distanza”. Preoccupa, ancora, che “in vista dell’emanazione del nuovo modello di Pei, anticipato dalla ministra Azzolina nel giugno scorso, venga recepita l’indicazione (art. 7 comma 2 lettera a) in cui è previsto che il Pei sia 'approvato', determinando, di conseguenza, l’esclusione della famiglia dal processo decisionale riguardante il proprio figlio”. Infine, “in merito all’erogazione della didattica online, non è stata prevista alcuna indicazione a livello contrattuale”, osserva il Ciis.

Il Coordinamento chiede quindi che il ministero, anche nell'emanazione di futuri provvedimenti, ponga coerentemente attenzione al processo inclusivo, in particolare nei confronti degli alunni con disabilità, senza perdere mai di vista quei principi costituzionali e normativi che riconoscono a ciascun cittadino il diritto alla piena realizzazione personale e sociale”.
(fonte: Redattore sociale 03/09/2020)