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giovedì 17 settembre 2020

LA SINODALITÀ STILE DELLA CHIESA - HOREB N. 2 del 2020

LA SINODALITÀ 
STILE DELLA CHIESA
HOREB N. 2 del 2020
(86)

TRACCE DI SPIRITUALITÀ
A CURA DEI CARMELITANI




«Il cammino della sinodalità è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio». Questo è l’impegno programmatico proposto da Papa Francesco, nel 2015 nella commemorazione del cinquantesimo anniversario dell’istituzione del Sinodo dei Vescovi da parte di Paolo VI. 


È il cammino che ci propone Gesù e che motiva il fatto che già negli Atti degli Apostoli i cristiani sono chiamati «quelli della “via” (‘odòs)» (At 9,2): Gesù, infatti, è «la via» (Gv 14,6). Vi è un unico cammino di Gesù, che abbraccia tutto il suo ministero, passa attraverso la passione e la resurrezione e si prolunga fino alla salita al Padre. I discepoli sono chiamati a seguire insieme (syn) la stessa “via” (odòs). 


È urgente, allora, convertirsi a un modello di Chiesa che, avendo come radice e come orizzonte la comunione trinitaria, si concretizzi in popolo di Dio, in popolo storicamente in cammino nella storia e radicato in un territorio. 


In questo orizzonte, la diocesi, la parrocchia, il territorio sono chiamati a diventare luoghi di sinodalità, luoghi dove si cammina insieme. È questo un processo che si esplica quando, assieme alla Parola di Dio, si sanno attentamente ascoltare le persone e gli avvenimenti della storia, al fine di discernere comunitariamente le ispirazioni dello Spirito Santo nei segni dei tempi, dove Dio oggi mostra il suo Volto e ci interpella. È un cammino dove si impara insieme a progettare, a discernere le diverse alternative di azione, a decidere, a realizzare quanto è stato deciso, e, poi, a verificare i risultati e gli effetti di quanto è stato realizzato, e, se necessario, riorientare il cammino stesso. 


Il cammino sinodale, superando la tentazione del clericalismo persistente, ci aiuta a crescere come popolo di Dio, dove i soggetti non sono puramente strumentali agli obiettivi prefissati, non sono solo degli esecutori di un ruolo formale; essi sono stimolati a crescere, ad esprimere le proprie doti, abilità, inventive, partecipando alla crescita e trasformazione degli obiettivi avviati all’inizio. Una persona che assume un ruolo viene messa in gioco con tutta se stessa, ma sa che anche altri sono nello stesso modo messi in gioco: e tutti insieme camminano verso lo stesso obiettivo, che è l’attuazione del Vangelo. È in questa prospettiva che si pongono le riflessioni della presente monografia

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