Benvenuto a chiunque è alla "ricerca di senso nel quotidiano"



sabato 8 gennaio 2022

UN GRAFFIO D'AZZURRO - Bella definizione del cristiano: tu sei uno “immerso” nel vento e nel fuoco, ricco di libertà e calore, di energia e luce. Sei ricco di Dio. - Battesimo del Signore / C - Commento al Vangelo a cura di P. Ermes Ronchi

UN GRAFFIO D'AZZURRO
 

Bella definizione del cristiano: 
tu sei uno “immerso” nel vento e nel fuoco, 
ricco di libertà e calore, di energia e luce. Sei ricco di Dio.
 

I commenti di p. Ermes al Vangelo della domenica sono due:
  • il primo per gli amici dei social
  • il secondo pubblicato su Avvenire

In quel tempo (...) Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco». Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il Battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento». Luca 3, 15-16. 21-22.


per i social

CIELO E TERRA SI SONO ABBRACCIATI

Bella definizione del cristiano: tu sei uno “immerso” nel vento e nel fuoco, ricco di libertà e calore, di energia e luce. Sei ricco di Dio.

Vangelo che sembra esaltare la forza e la potenza, che in realtà scaturiscono dal silenzioso e mite raccoglimento interiore.

Gesù stava in preghiera, il cielo si aprì e ven­ne una voce: «Tu sei il Fi­glio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento».

Al centro del brano non è il bat­tesimo di Gesù, rac­contato quasi come un inciso, ma l'aprirsi del cielo: «Gesù, ricevuto il battesi­mo, stava in preghiera ed ecco il cielo si aprì». Come si apre una breccia nel muro, come quando si aprono le braccia agli amici, all'amato, ai figli, ai poveri.

Il cielo si apre sotto l'urgenza dell'amore di Dio, sotto l'impazienza di Ada­mo, e nessuno lo rinchiu­derà più.

Bellezza suprema in questo particolare: un cielo che si apre. Basta raccogliersi in preghiera ed ecco che l’orizzonte si squarcia con la potenza della speranza. Il respiro vitale e il fuoco di Dio entrano in me, a poco a poco mi modellano, trasformano pensieri, affetti, progetti, speranze, secondo la legge dolce, esigente e rasserenante del vero amore. E poi mi incalzano a camminare sul mondo portando a mia volta vento e fuoco, elargendo libertà e calore, energia e luce. Noi, che invece a volte agiamo come se i cieli fossero rinchiusi sul nostro universo... Ma i cieli sono invece aperti, e tu puoi interagire sempre con Dio: alzi gli occhi e lo puoi ascoltare, gli parli e sei ascoltato.

Guardo spesso il cielo chiu­so sopra di me, lo guardo con le sue stelle ap­passite, e cerco un pertugio come quello sul Giordano, un graffio d'azzurro, uno strappo nel grigio, per leg­gere, da là, dalla luce, tutto ciò che è accaduto e che accadrà ancora nella mia vita.

Ma anche l'aprirsi del cielo è secondario: scese su di Lui lo Spirito Santo con la sua forza generatrice liberante e creativa, come un fuoco che dona un calore insperato. Egli «vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco», vi immergerà nel vento e nel fuoco di Dio.

Bella definizione del cristiano: tu sei uno “immerso” nel vento e nel fuoco, ricco di libertà e calore, di energia e luce. Sei ricco di Dio.

Così il vangelo parla di me: Spirito e Voce so­no accaduti anche su me, sono scesi an­che sul mio battesimo. La vita di Dio è venuta come dilatazione del cuore, incarnazione che non si arresta; anch’io amato come lui, co­me Gesù; il nostro Dio che preferi­sce ciascuno, per cui ognuno è il figlio prediletto.

Se ogni mattina vedessi il cielo azzur­ro aperto su di me come un abbraccio; e sentire il Padre che mi dice con tenerezza e forza: figlio mio, mio compiaci­mento, ti guardo e sono felice! Sarei come un bambino sollevato da terra che si abbandona felice fra le braccia dei genito­ri. Sarei sereno, sicuro che la mia piccola preziosa vita poggia sulle sue mani forti, sicuro che non mi lascerà cadere mai.

per Avvenire

Sul Giordano Gesù è nido della colomba del cielo (...)