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sabato 22 gennaio 2022

Napoli, il procuratore generale Riello: "Via i Don Abbondio dalle parrocchie, stop alle offerte da mani insanguinate"

Napoli, il procuratore generale Riello:
"Via i Don Abbondio dalle parrocchie,
stop alle offerte da mani insanguinate"


L'allarme della Corte di Appello: "Nel penale situazione drammatica". Il presidente De Carolis: "Risorse squilibrate, così la giustizia è solo formale". Aumentano i delitti, ma in secondo grado prescritto il 32 per cento dei reati. Il pg Riello: "Napoli e la camorra caso nazionale"

Alla vigilia dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, il procuratore generale di Napoli, Luigi Riello, lancia un appello al mondo della chiesa affinché vengano chiuse definitivamente le porte ai camorristi: "Via i don Abbondio dalle parrocchie - dice Riello - altrimenti continueremo a vedere mani grondanti sangue che danno offerte che alcuni accettano. Con un arcivescovo come don Mimmo Battaglia, e insieme a tanti altri sacerdoti coraggiosi come don Tonino Palmese, possiamo voltare finalmente pagina".

Tutto questo mentre appare "sempre più drammatica" la situazione in cui versa il settore penale ordinario della Corte di Appello di Napoli che ha "subito maggiormente le difficoltà nella celebrazione dei processi determinate dalla pandemia", come afferma il presidente della Corte Giuseppe De Carolis di Prossedi nella relazione introduttiva della cerimonia di apertura in programma sabato 22 gennaio. La situazione sanitaria "ha inciso pesantemente sull'attività giudiziaria", rileva la massima autorità del distretto che comprende le quattro province ad eccezione della sola Salerno. Ma soprattutto, dice il presidente della Corte, "le risorse sono distribuite in modo squilibrato, c'è una totale sproporzione delle forze in campo nel rapporto fra giudici e pubblici ministeri. Tutto questo è frustrante. La nostra è giustizia solo formale".

Il 32 per cento dei processi di secondo grado si sono estinti per prescrizione. Negli altri uffici del distretto, il dato è inferiore: prescritto il 5 per cento del dibattimento collegiale e il 12 per cento del monocratico. Il pg Riello evidenzia: "Il numero dei gip a Napoli deve essere triplicato: ci sono ordinanze di custodia emesse dopo due anni dalla richiesta del pm, è un fatto dirompente".

Aumenta del 9,43 per cento il numero dei delitti commessi tra Napoli e provincia, con una "decisa inversione di tendenza" rispetto agli anni scorsi, rileva il presidente De Carolis. In crescita non solo gli omicidi, ma anche i furti le violenze sessuali e i reati informatici. Calano invece le denunce per rapina, estorsione, usura. Delitti in aumento anche nelle altre province del distretto, con un più 5 per cento a Caserta. "I numeri dei reati per criminalità organizzata sono unici in Italia non hanno fatto capire che Napoli dovrebbe essere dichiarata caso nazionale: gli omicidi commessi qua non ci sono da nessuna parte, il numero di clan non ha pari in Italia", avverte il pg Riello. Che poi mette in guardia sul rischio che la camorra possa mettere le mani sui fondi del Pnrr: "I clan hanno appetiti famelici verso la torta di finanziamenti che sta per arrivare". E dice: "La dimensione imprenditoriale della camorra si è accentuata, abbiamo cartelli mafiosi con figure imprenditoriali insospettabili al vertice dell'impresa camorristica".

Continua ad aggravarsi la situazione della delinquenza minorile. "Registriamo aggressioni anche fra ragazzi infratredicenni, dunque non imputabili - racconta il procuratore generale - e preoccupa la navigazione incontrollata dei giovanissimi in internet".

Nel settore civile e del lavoro, la Corte d'Appello è riuscita a smaltire più procedimenti rispetto all'anno precedente, riducendo così la pendenza. Nel settore penale, nonostante oltre 10mila procedimenti definiti, la Corte ha dovuto farsi carico di oltre 12200 nuovi processi, il fardello più pesante d'Italia, e si ritrova con un carico che supera i 57mila procedimenti. "E adesso si aggiunge il problema dell'improcedibilità", sottolinea De Carolis: "Il processo d'appello dovrebbe concludersi in due anni, ma provateci a definire 57mila processi in 24 mesi. La riforma Cartabia non risolverà i problemi, anzi in alcuni casi li aggraverà". Sulla stessa linea il pg Riello: "L'improcedibilità non risolve i problemi, forse li peggiora in maniera anche irrazionale".

"C'è chi in modo ignobile ha tentato di lucrare sulla terribile emergenza sanitaria", rivela il pg Riello riferendosi ad arresti di medici e titolari di laboratori. Si registra una grande attenzione delle Procure del distretto per i reati contro la Pubblica amministrazione: a Napoli in 10 mesi emesse 32 misure cautelari e 1115 istruiti procedimenti. Non si fermano le truffe sul reddito di cittadinanza: sono 589 i nuovi procedimenti.

Ancora irrisolti i problemi del carico di lavoro che grava sul tribunale di Napoli Nord, definito "un disastro annunciato" dal presidente della Corte.

Nel settore civile del lavoro è invece favorevole per i tribunali del distretto l'"indice di ricambio" fra vecchi e nuovi procedimenti. "Nel distretto tra civile e lavoro abbiamo circa 34mila pendenze - ricorda il presidente vicario della Corte Eugenio Forgillo - un bacino di utenza di 4,6 milioni di abitanti. Ma un numero di magistrati insufficiente".