perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo della domenica
a cura di Santino Coppolino
XV Domenica del Tempo Ordinario (ANNO A)
Il Cap.13 di Matteo costituisce il Discorso in Parabole ed è il terzo dei cinque grandi discorsi attraverso i quali l'evangelista presenta alla sua comunità l'evento Gesù. Per mezzo di sette similitudini narrate in forma parabolica, Gesù manifesta l'azione del Padre nella storia umana, introducendo i suoi discepoli alla conoscenza dei Misteri del Regno. Le parabole aiutano gli ascoltatori a fare discernimento utilizzando un linguaggio preso dalla vita di tutti i giorni. Per mezzo di esse Gesù comunica le modalità che il Padre utilizza per leggere e intervenire nella nostra contraddittoria realtà. Il Regno, infatti, non è ancora pienamente compiuto, non ha uno sviluppo vittorioso e trionfale almeno in apparenza: siamo ancora alla fatica della semina. «Il Regno che Gesù presenta non è mai secondo le attese degli uomini, compresi i discepoli. Noi vorremmo un bene incontrastato, visibile ed efficiente, invece è combattuto, nascosto e insignificante, addirittura fallimentare» (cit.). Nonostante ciò, il Seminatore non si risparmia spargendo a piene mani il seme della Parola della Vita nel cuore degli uomini, anche quando questo cuore è duro come la roccia e arido come il deserto. Egli infatti sa bene che, se la Parola verrà ascoltata e accolta, essa sarà in grado di penetrare la più dura scorza del male cambiando le pietraie dei nostri deserti in terra buona, vergine e feconda. La morte stessa, che noi temiamo più di ogni altra cosa, non annienterà il seme ma ne attiverà le potenzialità. «Come Gesù, il Figlio dell'Uomo, gettato nel cuore della terra, nel cuore di ogni uomo, è il segno e il seme della vita per tutti» (cit.)