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giovedì 9 maggio 2019

“Brevi nuove della terra e del cielo” di Jean Pierre Jossua - Recensione di Aldo Pintor

“Brevi nuove della terra e del cielo”  
di Jean Pierre Jossua
Recensione di Aldo Pintor

In quest'epoca post moderna caratterizzata dalla velocità è un dono davvero raro fermarsi a riflettere sugli eventi quotidiani. Un dono che forse oramai possiedono solo i monaci e i poeti. Infatti spesso nei paesi e nelle città dove l'economia neoliberista crea uno sviluppo e una possibilità di lavoro i ritmi diventano tali da rendere impossibile qualunque interiorità e spesso, purtroppo, anche i rapporti umani vengono meno. Situazione che conosce bene chi vive in grandi metropoli come Londra o Parigi. Pertanto non si può non concordare con quanto scrive il domenicano francese di origine ebraica Jean Pierre Jossua, ossia che è necessario “scrivere per vedere meglio le cose e soprattutto le più ordinarie di ciò ho esperienza”. Questa frase è l'ispirazione del suo splendido libro “Brevi nuove della terra e del cielo” (presentazione di Mons. Corrado Lorefice, introduzione Antonio Sichera, San Paolo Edizioni, pp. 240, €15). 

L'opera è una raccolta di brevi talvolta brevissimi pensieri che l'autore ha elaborato e raccolto nel quinquennio che va dal 2010 al 2015. Leggendoli ci viene da riflettere sui tanti aspetti comuni dell'esistenza, cui di solito non diamo peso e la riflessione scaturita ce li mostra sotto una luce insolita. La brevità essenziale con cui sono scritti è certamente un grande giovamento per la lettura. Questo libro ha un forte sapore autobiografico e ci racconta di un uomo che ha sempre arricchito la propria vita, con lo studio della teologia, della letteratura e della musica. Questi argomenti non solo non appesantiscono la lettura del libro con un inutile sfoggio di cultura ma al contrario fanno si che queste discipline di cui l'autore si interessa scendano ancora di più nel quotidiano e parlino alla vita di ognuno di noi. Non solo la cultura fornisce ispirazione spirituale al nostro domenicano, ma anche la bellezza della natura in particolare delle terre di Alta Provenza e Normandia. Profonde riflessioni sono suscitate anche dal mondo degli animali. In particolare le volpi, gli uccelli (come non ricordare la splendida frase di Gesù, le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi? Eh si anche Gesù era un attento osservatore dei nostri fratelli minori, gli animali) ma anche animali da cortile come gatti e galline. Jossua ha il pregio di rendere concreta una disciplina troppo spesso astratta come la teologia per essere messa in relazione con la nostra vita quotidiana, vita concreta di ogni uomo in cui si alternano speranze timori e illusioni. Il nostro domenicano dedica parole accorate a una terra che gli è rimasta nel cuore, la Sicilia soprattutto la splendida cittadina di Modica col suo magnifico barocco. 

A Modica, infatti, Jean Pierre Jossua (che tra l'altro è anche laureato in medicina) ha tenuto per anni conferenze su argomenti legati alla fede e ha stretto una solida amicizia con un grande figlio di questa parte di Sicilia, Monsignor Corrado Lorefice attualmente arcivescovo di Palermo. Certo non ci si annoia nel leggere il parto letterario di questo coltissimo monaco che talvolta è stato giustamente chiamato “maestro di teologia letteraria” per la sua passione per la letteratura. Ma questa non è mai per lui un passatempo, anzi lo porta a scavare a fondo nelle parole dei tanti libri da lui amati facendo emergere perle preziose di saggezza per tutti coloro credenti o non credenti che si interrogano con profondità sul senso della vita e cercano di viverla con umanità profonda. Jean Pierre Jossua definisce i pensieri contenuti in questo libro “gesti” in quanto è suo intendimento trasformare le parole nella concretezza di un gesto seguendo sempre la strada del Vangelo, strada che va percorsa soprattutto con Misericordia che come ci ricorda l'autore “è un assoluto più grande”. Non è raro essere colti da sorpresa durante la lettura in quanto alcuni di questi pensieri possano sembrare eccessivamente caustici altri fanno riferimento a persone e situazioni non sempre conosciuti da chi legge e possono apparire poco chiari. Certamente ci colpirà la grande attenzione di Jossua per gli spettacoli della natura in particolare per l'alternarsi delle stagioni immagine della nostra vita. L'entusiasmo di Jossua per la natura nasce da semplicità di cuore quella che ci ricorda che dentro ciascuno di noi in fondo alberga un contadino che sogna un giardino. Questa lettura è una boccata d'aria in un'epoca come la nostra, e ci fa cogliere l'autenticità di ciò che siamo di ciò che viviamo e soprattutto di come comunichiamo agli altri ciò che ispira la nostra vita. Il resto è solo paglia che il fuoco della vita brucia e consuma lasciando solo l'essenziale.

Vedi la scheda del libro “Brevi nuove della terra e del cielo”  di Jean Pierre Jossua