Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino
Vangelo: Gv 10,27-30
"Io e il Padre siamo Uno!". E' il culmine della rivelazione di Gesù, il mistero di un Dio che è Uno ma non solo, la perfetta unità d'Amore tra il Padre e il Figlio. La perentoria affermazione di Gesù è rivolta ai suoi avversari, le autorità religiose, che pretendono di conoscere se è lui il Messia tanto atteso. Comincia così un interrogatorio sull'identità di Gesù che sfocerà ancora una volta (vedi 8,58) nella volontà omicida dei suoi ascoltatori (10,31.39). E' un mistero di unità e di amore che i suoi nemici non possono né accogliere né comprendere perché sono discepoli di un altro maestro e di un altro pastore: la morte. Avere fede in Gesù e nel suo progetto di vita implica più che l'assenso mentale o anche un semplice certificato di battesimo. Credere significa aderire totalmente al Signore Gesù, mettersi in ascolto della sua Parola di vita, obbedire alla sua voce investendo l'intera esistenza per l'edificazione del Regno di Dio. "Comunque l'uomo vive di fede e aderisce a ciò a cui affida la sua vita, si tratti di cose, idee o persone. Se non si affida a Colui che gli dona la vita per amore, si affiderà ai suoi tanti idoli, che gliela toglieranno "(cit.).