"Un cuore che ascolta - lev shomea"
Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino
Vangelo: Mc 6,7-13
La pericope di questa XV Domenica del T.O. inaugura una nuova sezione del Vangelo di Marco, la cosiddetta "sezione dei pani" che ci accompagnerà fino alla confessione di fede di Pietro (8,29). Dopo l'incredulità e il rifiuto dei suoi concittadini di credere (6,1-6), ora Gesù i dodici, che aveva scelto <<perché stessero con lui>> (3,14), li invia in missione perché divengano la prima cellula del nuovo popolo di Dio e facciano esperienza vitale di cosa significhi veramente <<spezzare il pane>>, riconoscendo in esso la presenza reale del Cristo. Il brano rappresenta davvero la <<magna charta>> di questa nuova comunità e richiama molto da vicino il contenuto delle Beatitudini (Mt 5,3-12). Gesù invia i suoi nel mondo ordinando loro quale stile di vita devono assumere nella loro missione tra la gente: in assoluta povertà, così come il Signore è vissuto. Né bisaccia, né denaro nella borsa e nemmeno pane; l'unico pane che sarà lecito portare è il Signore Gesù (8,14). Nessuna missione potrà essere realmente fruttuosa se non scaturisce da questo pieno e totale affidamento alla Provvidenza del Padre. La Chiesa anche oggi è chiamata a fare i conti con questo comando di Gesù, a non contare sui mezzi umani, anche se potenti e sofisticati, ma solamente sulla solida roccia della fedeltà al suo Maestro e Signore. E' la povertà il segno autentico, concreto e tangibile che rende manifestamente visibile la fede della Chiesa. Senza di essa infatti non c'è fede se non a parole. La comunità delle origini questo lo aveva compreso molto bene, come Simon Pietro che, di fronte allo storpio seduto davanti alla porta detta <<Bellagt;> del tempio di Gerusalemme, così proclamava: < <Non ho né argento né oro, ma ti do ciò che ho: nel Nome di Gesù Cristo il Nazareno, alzati e cammina!>> (At 3,6)