E' facile constatare come nella desolante scena politica sia italiana che mondiale manchino figure carismatiche in grado di far sognare chi crede nella fratellanza tra gli uomini. Mentre sul soglio di Pietro abbiamo un Papa dalle parole e dal modo di porsi che danno conforto, e tengono viva la speranza che i veri valori cristiani di accoglienza e solidarietà non siano stati dimenticati del tutto in questa società occidentale sazia e disperata. Però non tutti hanno questo sentire e in tanti settori del Paese e della stessa Chiesa nei confronti di Bergoglio viene combattuta una guerra fatta a colpi di menzogna calunniosa.
Gesù nel Vangelo non ci ha mai garantito che avremo avuto il consenso di tutti di questo Bergoglio ne è consapevole. Molti, comprese persone pie e devote, non accettano il radicale messaggio di amore del Maestro di Nazareth diretto soprattutto agli esclusi. Così verso il papa venuto “dalla fine del mondo” si levano voci arrabbiate non tanto da parte degli atei quanto da quella parte di cattolici che vorrebbero una chiesa forte a fianco dei potenti di questo mondo. Certo che una Chiesa così costituita sarebbe davvero poco evangelica. Ma Francesco non è il primo papa sgradito a parte delle gerarchie ecclesiatiche. Prima di lui le critiche astiose in passato si erano rivolte verso papa Giovanni XIII, un Papa che molti commentatori associano a papa Francesco. E queste critiche spesso sono supportate da notizie non veritiere, oggi chiamate fake news.
Creare notizie false per mettere in cattiva luce il messaggio di qualcuno non è una novità. E' una tecnica di cui il Nazismo ha fatto largo uso. Purtroppo però mette tristezza che tale squallida modalità di azione sia messa in pratica da sedicenti cristiani e perfno da preti. Ma Gesù ci aveva avvertito che chi avrebbe perseguitato i suoi seguaci sarebbe stato in molti casi convinto di rendere un servizio a Dio. Sono tanti i passi evangelici che lo testimoniano (hanno odiato me e odieranno anche voi ecc.).
Noi pensiamo di solito che chi si oppone al Vangelo sia esterno alla Chiesa ed è doloroso constatare che nella stessa Chiesa i veri profeti conoscono la persecuzione da parte dei zelanti religiosi che vorrebbero un Vangelo al servizio della loro ideologia e chiudono il loro cuore davanti all'apertura di amore universale di Gesù. Ecco perché saluto con grande piacere e recensisco “Fake Popeˮ (edizioni San Paolo, 272 pag., 20 euro) di Nello Scavo e Roberto Beretta. Due bravi giornalisti catanese l'uno e milanese l'altro che si sono dati cura di raccogliere e confutare accuratamente tutte le falsità inventate contro papa Francesco raggruppandole per argomento e citando numerosi documenti certi oltre che le parole esatte di papa Francesco.
Quindi il libro “Fake pope” è lavoro preciso e accurato che mette in luce come ogni decisione e affermazione del Papa possa sì essere legittimamente criticata anche se ci si professa cattolici ma cosa diversa della critica è la menzogna messa in circolazione per infangare.
Oggi purtroppo i social network sono cassa di risonanza di chi in mala fede vuole rimestare nel torbido. Fortunatamente abbiamo ancora bravi giornalisti come Nello Scavo e Roberto Beretta che svolgono il loro lavoro al servizio della verità. Davvero importante è il capitolo dedicato alle false foto, che come dicono i due autori “non c'è niente di più falso di un'immagine e niente di più efficace per proporre false notizie”. E avvisano anche come si può travisare la verità anche usando una fotografia vera. La preoccupazione dei due giornalisti è cercare il più possibile la verità, quella verità che secondo il Vangelo di Giovanni ci rende liberi. Una vera visione cristiana comprende un equilibrio non facile da raggiungere tra verità e misericordia.
Gesù nel Vangelo non ci ha mai garantito che avremo avuto il consenso di tutti di questo Bergoglio ne è consapevole. Molti, comprese persone pie e devote, non accettano il radicale messaggio di amore del Maestro di Nazareth diretto soprattutto agli esclusi. Così verso il papa venuto “dalla fine del mondo” si levano voci arrabbiate non tanto da parte degli atei quanto da quella parte di cattolici che vorrebbero una chiesa forte a fianco dei potenti di questo mondo. Certo che una Chiesa così costituita sarebbe davvero poco evangelica. Ma Francesco non è il primo papa sgradito a parte delle gerarchie ecclesiatiche. Prima di lui le critiche astiose in passato si erano rivolte verso papa Giovanni XIII, un Papa che molti commentatori associano a papa Francesco. E queste critiche spesso sono supportate da notizie non veritiere, oggi chiamate fake news.
Creare notizie false per mettere in cattiva luce il messaggio di qualcuno non è una novità. E' una tecnica di cui il Nazismo ha fatto largo uso. Purtroppo però mette tristezza che tale squallida modalità di azione sia messa in pratica da sedicenti cristiani e perfno da preti. Ma Gesù ci aveva avvertito che chi avrebbe perseguitato i suoi seguaci sarebbe stato in molti casi convinto di rendere un servizio a Dio. Sono tanti i passi evangelici che lo testimoniano (hanno odiato me e odieranno anche voi ecc.).
Noi pensiamo di solito che chi si oppone al Vangelo sia esterno alla Chiesa ed è doloroso constatare che nella stessa Chiesa i veri profeti conoscono la persecuzione da parte dei zelanti religiosi che vorrebbero un Vangelo al servizio della loro ideologia e chiudono il loro cuore davanti all'apertura di amore universale di Gesù. Ecco perché saluto con grande piacere e recensisco “Fake Popeˮ (edizioni San Paolo, 272 pag., 20 euro) di Nello Scavo e Roberto Beretta. Due bravi giornalisti catanese l'uno e milanese l'altro che si sono dati cura di raccogliere e confutare accuratamente tutte le falsità inventate contro papa Francesco raggruppandole per argomento e citando numerosi documenti certi oltre che le parole esatte di papa Francesco.
Quindi il libro “Fake pope” è lavoro preciso e accurato che mette in luce come ogni decisione e affermazione del Papa possa sì essere legittimamente criticata anche se ci si professa cattolici ma cosa diversa della critica è la menzogna messa in circolazione per infangare.
Oggi purtroppo i social network sono cassa di risonanza di chi in mala fede vuole rimestare nel torbido. Fortunatamente abbiamo ancora bravi giornalisti come Nello Scavo e Roberto Beretta che svolgono il loro lavoro al servizio della verità. Davvero importante è il capitolo dedicato alle false foto, che come dicono i due autori “non c'è niente di più falso di un'immagine e niente di più efficace per proporre false notizie”. E avvisano anche come si può travisare la verità anche usando una fotografia vera. La preoccupazione dei due giornalisti è cercare il più possibile la verità, quella verità che secondo il Vangelo di Giovanni ci rende liberi. Una vera visione cristiana comprende un equilibrio non facile da raggiungere tra verità e misericordia.
Ma leggendo il libro aiutati da una buona conoscenza della storia vedremo che sotto il sole come dice il libro dell'Ecclesiaste non c'è nulla di nuovo.
Le medesime accuse di modernismo a suo tempo furono fatte a papa Giovanni XXIII dalla stampa conservatrice dell'epoca (principalmente il quotidiano “Il Tempo” e il settimanale “Il Borghese” a cui contrapponevano la figura ieratica di Pio XII (come oggi si contrappone a Papa Francesco Benedetto XVI nonostante le puntuali e decise smentite di quest'ultimo. La sequela del Vangelo è dura e costa persecuzione. Non dimentichiamocelo. Lo sa bene chi in questi tristi giorni in Italia predica l'accoglienza e la tolleranza, valori umani prima ancora che cristiani. Spesso viene insultato e dileggiato nel web. E' accaduto anche al sottoscritto.
FAKE POPE. LE FALSE NOTIZIE SU PAPA FRANCESCO di Nello Scavo e Roberto Beretta - Introduzione