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martedì 31 luglio 2018

Preoccupazione per i 108 migranti riportati in Libia



Preoccupazione per i 108 migranti in Libia, paese non sicuro.


Il Centro Astalli esprime forte preoccupazione per le condizioni dei 108 migranti soccorsi nel Mediterraneo e riportati da una nave italiana nel porto di Tripoli.

Oggi ci troviamo davanti a un’infrazione del diritto internazionale, che impedisce di respingere i migranti in un Paese in cui il rischio di violazione dei diritti umani è molto concreto e il diritto d’asilo non è garantito.
In Libia i migranti sono indiscriminatamente soggetti alla detenzione. La tortura e le violenze sono pratica diffusa ai danni di coloro che, in assenza di vie legali, sono costretti ad affidarsi a trafficanti per giungere in Europa.

I naufraghi riportati in Libia rischiano la vita, in un Paese che non dà garanzie sul rispetto dei diritti umani e non fa nulla per assicurare l’incolumità dei migranti in transito.

Il Centro Astalli ribadisce che la Libia non è paese sicuro con cui fare accordi e avviare procedure per la gestione dei flussi migratori.

Si chiede pertanto immediata attivazione di vie legali d’ingresso in Europa e l’applicazione sistematica di un piano di evacuazione dei migranti che si trovano in detenzione in condizione di grave pericolo in Libia.



Di seguito riportiamo la cronaca di quanto avvenuto in queste ultime ore secondo le diverse versioni fornite
dal diario di bordo dalla Open Arms

da AVVENIRE
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