Benvenuto a chiunque è alla "ricerca di senso nel quotidiano"



martedì 24 luglio 2018

SCUOLA - Dubbi: compiti per le vacanze, darli o non darli? Farli o non farli?

COMPITI DELLE VACANZE

NON SOLO STUDIO ED ESERCIZI 
MA ANCHE "COMPITI" PIÙ ORIGINALI

Da sempre l'incubo degli studenti italiani, secondo un sondaggio di Skuola.net, oltre la metà non ha ancora iniziato i compiti delle vacanze. Il carico di lavoro maggiore? Quello d’Italiano. Alcuni docenti, però, hanno scelto di assegnare compiti "alternativi" da scegliere tra tra musica, serie tv, scrittura e fai-da-te.


I compiti delle vacanze sono l'incubo degli studenti italiani che per ora, come ogni anno, hanno deciso di godersi appieno il primo mese di vacanze senza preoccuparsene. Niente libri e quaderni: lo studio può aspettare. Secondo un sondaggio di Skuola.net – effettuato su circa 5mila ragazzi di medie e superiori – più della metà (53%) i compiti estivi non li ha proprio iniziati. E chi almeno ci ha provato, non è che sia molto più avanti: il 25% non ha ancora raggiunto la metà del carico di esercizi che i prof gli hanno commissionato per le settimane di pausa dalla didattica. Solo il 13% è a buon punto (ha superato abbondantemente la metà). Appena 1 su 10 – il 9% - si è tolto subito il pensiero e li ha praticamente finiti.

Probabilmente, al ritorno sui banchi, pochissimi avranno la coscienza a posto. Ma qualcuno ha già in mente una soluzione per evitare di presentarsi con le pagine dei quaderni in bianco: circa 1 su 4 – il 23% - ha infatti dichiarato di avere l’intenzione di copiare tutti i compiti all’ultimo momento. E un altro 20% pensa che, alla fine, buona parte li farà grazie ad ‘aiutini’ esterni. Solamente il 57% non vuole ricorrere a scorciatoie e si impegnerà per farli esclusivamente con le proprie forze.

Gli insegnanti più esigenti? Quelli di italiano: al 30% dei ragazzi la mole di compiti più grande l’ha data proprio il docente di lettere. Seguono quelli di matematica (20%), quelli di latino e greco e quelli di lingue straniere (questi ultimi due appaiati al 10%). E poi ci sono le immancabili letture estive, croce e delizia di ogni studente: la maggior parte (40%) a settembre dovrà portare la relazione di almeno due testi (ma in alcuni casi il prof ha vivamente consigliato di arrivare a quattro); il 14% dovrà leggere tra cinque e otto libri; il 10% addirittura da nove in su. Solo una lettura, invece, per il 13%. Ma in parecchi si sono salvati: quasi 1 su 4 - 23% - è stato esonerato dalla lettura estiva.

E se, invece, i prof assegnassero dei compiti creativi? Esercizi diversi dai soliti problemi, dai soliti riassunti, dalle solite versioni? Le cose andrebbero leggermente meglio, ma non troppo: perché il 51% degli studenti intervistati dice che, effettivamente, sarebbe più stimolato a svolgerli. Ma al 26% non cambierebbe nulla: non li farebbe lo stesso. Mentre il 23% continua a preferire letture e ripassi.

Tra l’altro, qualche docente che ha tentato l’esperimento c’è stato. E non sono pochi: 4 ragazzi su 10 hanno raccontato che qualcuno tra i propri professori ha voluto far volare la fantasia degli alunni proponendo compiti fuori dall’ordinario. Nonostante questo, solamente il 42% dice che li completerà tutti. Un buon 51%, comunque, li farà almeno in parte. Il 7%, però, snobberà pure i compiti creativi. Inoltre, se proprio devono metterci le mani, in tantissimi continuano a preferire la tradizione: il 60% darà la precedenza ai compiti classici (forse perché sono quelli che influenzano i primi voti dell’anno?), il 16% metterà entrambi sullo stesso piano, solo il 24% farà prima quelli ‘alternativi’.

Ma quali sono questi compiti alternativi che gli studenti quest’anno porteranno con sé in valigia? Ad alcuni ragazzi è stato chiesto di approfondire le proprie conoscenze musicali: “Ascolta un album intero e scrivi una relazione” hanno segnato sul diario, o “Vai a tre concerti e fai una recensione personale di come li hai vissuti”. O, ancora: “Scegli un argomento, poi trova e ascolta venti canzoni che ne parlano”.

C’è poi chi sarà impegnato nel fai da te e a settembre presenterà alla cattedra un oggetto costruito con materiali da riciclo. E chi aspetterà una stella cadente sdraiato su un prato e ne parlerà con il prof una volta rientrato. Altri, su invito dell’insegnante, impareranno l’arte del campeggio e passeranno almeno una notte in tenda, oppure proveranno a conoscere meglio la propria città, andando in posti ancora sconosciuti. Scrittura creativa e poesia, si sa, possono andare di pari passo con nuove avventure e scoperte: lo sa bene il docente che ha assegnato agli studenti di “visitare un luogo nuovo e creare un componimento su di esso”, o di “fotografare opere di street art e commentarle”.

E le lingue straniere? C’è chi per ‘compito’ farà conversazione in Inglese con i turisti, o farà binge watching di serie tv, rigorosamente in lingua originale. Ma c’è anche spazio per l’attualità:“Scegli un tema che hai seguito sui media e preparati a presentarlo alla classe” è la traccia del progetto da portare a settembre tra i banchi.

Ma, quasi sempre, non può esserci conoscenza senza le relazioni con il prossimo e la cura per il mondo che ci circonda: in questo senso, forse, sono da intendere le richieste di questi prof, apparentemente bizzarre: “Fai nuove amicizie, relazionati di più con gli altri e usa meno il telefono”; “Intervista persone con più di 50 anni per capire la loro generazione”; “Prenditi cura di una pianta o di un animale”; “Fai compagnia a chi è solo”.



A Buccinasco niente compiti per le vacanze. 

Il messaggio delle maestre: 
''Per evitare inutili incubi''



"Quest'anno diamo la possibilità ai genitori di riposare e stare all'aperto coi loro bambini. Per cui abbiamo deciso di non assegnare i compiti per evitare inutili incubi". Chissà quanti di voi genitori con prole al seguito invidierete i protagonisti di questa storia che avviene a Buccinasco, area metropolitana di Milano e precisamente alla scuola primaria Primo maggio. Il messaggio, scritto a mano, è stato recapitato a genitori e alunni alla fine dell'anno scolastico dalle maestre Elisabetta e Deborah della terza A. Sotto il titolo 'Compiti delle vacanze estive' si legge anche: "Ripassare i verbi e le tabelline (facoltativo). Leggere, se lo vuoi. Ripassare, se lo vuoi".


Un messaggio che può sembrare un miraggio per tanti studenti e relativi genitori ma che in realtà, come spiega il dirigente scolastico della stessa scuola, Giuseppe Iacona, "Succede in tante altre scuole e dipende da come ha lavorato la singola classe. In questo caso i bambini avevano lavorato molto bene, dunque le maestre hanno deciso che non era necessario caricarli di compiti. Hanno solo dato dei consigli di lettura e di ripasso - dice Iacona. Perché i bambini hanno bisogno di rigenerarsi, quindi ben venga questa linea soft".

Anziché dare il solito libro delle vacanze estive, pieno di esercizi che favoriscano un ripasso generale in tutte le materie, i bambini della classe di Buccinasco dovranno, se lo vorranno, fare solamente gli esercizi sui libri di italiano e matematica che difficilmente vengono completati durante l'anno. "Crediamo che l'importante sia che i bambini scelgano in autonomia - dice il dirigente. Anche perché dare ai bambini un libro nuovo di esercizi da fare è un'arma a doppio taglio, nel senso che se un bambino sbaglia un esercizio una, due, tre volte e nessuno lo corregge, diventa quasi controproducente. Certo l'importante è tenere la mente in esercizio".


«Sono una contraddizione in termini», dice il dirigente scolastico Maurizio Parodi. Mentre Giorgio Israel, già docente all’Università La Sapienza: «Meglio leggere libri, ma servono»