Ricordando Nadia Toffa...
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«Donna Altalena», il brano inedito di Nadia Toffa
«Questo brano mi ha tenuto compagnia in questo durissimo anno e per questo ho voluto condividerlo con voi».
Così scrive la madre di Nadia Toffa, Margherita Rebuffoni, su Youtube, in calce al video che accompagna il brano «Donna Altalena», inciso dalla presentatrice scomparsa un anno fa e finora inedito.
«Nadia è sempre con noi e grazie alla Fondazione Nadia Toffa e alle tante persone, che le volevano bene e condividevano i suoi ideali, possiamo proseguire le sue battaglie. La Fondazione metterà in campo iniziative di varia natura per raccogliere fondi al fine di aiutare la ricerca contro il cancro ed essere vicini agli ultimi, ai bisognosi, alle persone più deboli e indifese, in linea con la volontà di Nadia che si è sempre battuta per dare voce a chi non ne aveva.Come diceva Nadia: "Non importa quanto vivi, ma come vivi"».
Guarda il video
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Nadia Toffa, a un anno dalla scomparsa uno speciale delle Iene
Stasera su Italia Uno lo speciale «Le Iene» con inediti, interviste, testimonianze e ricordi dei colleghi nel primo anniversario della scomparsa della conduttrice e giornalista
«Credo che se Nadia ci vedesse fare quello che stiamo facendo si ammazzerebbe dalle risate! A un anno di distanza stiamo per farvi vedere qualcosa per cui non siamo assolutamente attrezzati, perché in questo speciale dedicato a Nadia parleranno tutte le persone che hanno lavorato con lei, che normalmente stanno dietro la telecamera non sanno stanno qui, dove sono seduto io e dove non sappiamo stare, ossia davanti… Questa cosa che ci costa moltissimo, come vedrete, la facciamo solo per lei». Con le parole di Davide Parenti si aprirà stasera, 13 agosto, «Le Iene per Nadia», puntata speciale che la grande famiglia della trasmissione di Italia Uno ha scelto mandare in onda a un anno dalla scomparsa di Nadia Toffa.
Un omaggio, firmato dagli autori Davide Parenti e Max Ferrigno, con contenuti inediti, ricordi, interviste, apparizioni televisive, racconti e immagini che ripercorrono momenti della vita lavorativa della conduttrice e giornalista. Dal suo primo servizio come inviata de «Le Iene» nel 2009, passando per l’impegno profuso per raccontare l’emergenza ambientale di Taranto e l’inchiesta sulla Terra dei Fuochi, fino alla prima conduzione del programma. E poi il malore e la scoperta della malattia. Era il 3 dicembre 2017. Nadia era svenuta nella hall di un albergo di Trieste, città in cui si trovava per girare un servizio. Soccorsa immediatamente e trasportata in ospedale: il suo era un «codice rosso».
Max Ferrigno, autore della trasmissione, ricorda quei momenti: «Dopo il primo malore, siamo arrivati all’ospedale di Trieste e lei si è svegliata. Per tranquillizzare un po’ tutti — ovviamente il primo pensiero di Nadia era per la mamma e per la sua famiglia — abbiamo fatto una fotografia (si riferisce alla foto che ritrae il gesto di “vittoria” che divenne virale nel giro di pochi minuti, ndr). E mi ricordo che con lei ridevamo perché mi diceva: “Ma pensa se devo fare una fotografia facendo la ‘v di vittoria’ che prende un milione e mezzo di like. Sono la nuova influencer!”».
Le settimane successive al primo malore di Nadia Toffa vengono raccontate da Davide Parenti: «Quella “v” non fu una vittoria ma l’inizio della malattia vera. Il giorno dopo la trasferimmo da Trieste a Milano con un elicottero e dopo due giorni venne operata d’urgenza. Lei ovviamente vedeva “Le Iene” in televisione e voleva tornare, come un bambino vuole tornare a giocare, però i medici dicevano che non era assolutamente possibile per cui, per dare una risposta a tutti, organizzammo a casa sua un’intervista». Un’intervista in cui Nadia aveva ripercorso gli istanti del malore, raccontando di essere rimasta lucida ma di non essersi «resa conto di ciò che stava accadendo, della gravità. Nessuno sapeva cosa avessi. Stare in ospedale ti riporta un po’ al succo delle cose… rivaluti anche la fisicità, le cose basilari».
Dopo quell’intervista, la pausa natalizia del programma. «Le Iene» erano tornate in onda i primi di febbraio e con loro anche Nadia Toffa, di nuovo. In quell’occasione, la giornalista e conduttrice aveva deciso di raccontare ciò che ancora nessuno sapeva: sul suo cammino era arrivata la malattia, il cancro (o il «bastardo», come lo chiamava lei) contro cui Nadia ha poi combattuto per due anni, senza nascondere i segni della malattia, continuando a condurre il programma di Italia Uno fino all’ultimo. Davide Parenti ricorda «l’ultima puntata che riuscì a fare, il 5 maggio del 2019, che corrisponde anche all’ultima volta in cui, molti di noi, l’hanno vista. Lei normalmente entrava in scena camminando, però non riusciva più a farlo, per cui, con le telecamere spente, l’aiutammo a raggiungere il centro del palco. Partì il balletto e lei era presente, non in grado di muoversi, ma in grado di sorridere».
«Ricordo Nadia nell’ultimo periodo, ogni settimana, ogni puntata, era sempre più difficile per lei. Si era anche ipotizzato di cominciare la puntata in maniera più tranquilla, tutti seduti al banco, ma lei si è sempre rifiutata, ha sempre voluto fare l’ingresso ballato», aggiunge il regista Antonio Monti. Poi, quel 13 luglio 2019, il triste annuncio: Nadia era andata via per sempre. «Forse ora qualcuno potrebbe pensare che hai perso, ma chi ha vissuto come te, non perde mai», scrissero i colleghi della trasmissione ricordandola. Mesi senza lei, fino al 1° ottobre del 2019 quando «Le Iene Show» era tornato in onda per la prima volta dopo la tremenda scomparsa. Un momento che aveva portato alla reunion di 100 Iene per Nadia sul palco della trasmissione. A partecipare, tra gli altri, Afef, Claudio Bisio Enrico Brignano, Alessandro Cattelan, Geppi Cucciari, Luciana Littizzetto, Enrico Lucci, Luca e Paolo, Simona Ventura, Fabio Volo.
Lunghissimo l’elenco di coloro che in 23 anni avevano contribuito al programma e che si erano ritrovati per omaggiare una collega speciale. Parlando della reunion, Ferrigno ricorda: «Abbiamo pensato a lungo come ripartire senza Nadia ma, con un po’ di fortuna abbiamo fatto una prima puntata molto bella. Non credo ci possa venire una cosa ugualmente bella se la riprovassimo altre mille volte e la cosa ancora più magica è che sono venute persone che Nadia non l’avevano mai nemmeno incrociata ma hanno capito che senza di loro, senza le loro conduzioni, senza i loro servizi, senza la loro storia, Nadia non sarebbe diventata quello che è stata».
Una grande famiglia per un grande abbraccio, culminato con il discorso-omaggio di Alessia Marcuzzi che aveva concluso: «Secondo me, adesso lei ci sta guardando da lassù: eri una ragazza magica, Nadia». «È stato un momento storico e allo stesso tempo emozionante, un saluto corale che fondamentalmente non aveva nulla di preparato», ricorda il regista Antonio Monti. Oggi, a un anno dalla scomparsa, un nuovo omaggio per quella ragazza magica. La ricorderanno i colleghi e chi le ha voluto bene. E si racconterà da sola, Nadia. Ancora una volta col suo sorriso. Con la forza di chi, anche di fronte al dolore, ha saputo dire «non è importante quanto vivi ma come vivi».
(fonte: Corriere della Sera 13/08/2020)
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