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sabato 8 agosto 2020

Dopo 800 anni da San Domenico di Guzman, il santo che "o parlava con Dio o parlava di Dio", abbiamo ancora molto da apprendere.

Dopo 800 anni da San Domenico di Guzman, 
il santo che "o parlava con Dio o parlava di Dio", 
abbiamo ancora molto da apprendere.

Il giorno 8 agosto tutta la chiesa celebra la memoria liturgica di San Domenico di Guzman, ma la diocesi di Bologna celebra la festa di questo santo, fondatore dell’Ordine dei Predicatori e venerato come uno dei compatroni della città nella data tradizionale del 4 agosto (diversa rispetto al calendario generale) 

Domenico di Guzman (Calaruega, Spagna, 1170 – Bologna, 6 agosto 1221) è, con Francesco d’Assisi, uno dei patriarchi della santità cristiana suscitati dallo Spirito in un tempo di grandi mutamenti storici.

All’insorgere dell’eresia albigese si dedicò con grande zelo alla predicazione evangelica e alla difesa della fede nel sud della Francia.

Per continuare ed espandere il suo servizio apostolico in tutta la Chiesa, fondò a Tolosa (1215) l’Ordine dei Frati Predicatori (Domenicani).

Ebbe una profonda conoscenza sapienziale del mistero di Dio e promosse, insieme all’approfondimento degli studi teologici, la preghiera popolare del rosario.

Del suo “cherubico splendore” Bologna serba memoria indelebile e raccoglie il benefico influsso nel corso dei secoli.

L’Arca con le sue spoglie, custodita nella basilica omonima, è meta di pellegrinaggi da ogni parte del mondo.

Il video di 12PORTE è una presentazione dei tradizionali “nove modi di pregare” di San Domenico, che furono oggetto di una catechesi di papa Benedetto XVI.

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Il modo di pregare di San Domenico


La festa di San Domenico, nella data tradizionale del 4 agosto che si osserva nella sua basilica e nella diocesi petroniana, è iniziata con il canto solenne dei primi vespri presieduti dal Cardinale Arcivescovo Matteo Zuppi. La celebrazione ha avuto inizio presso la cappella dell’Arca, che insieme alla tomba del Santo custodisce il prezioso reliquiario del capo, che è stato portato in processione dai frati verso la porta della basilica. Da qui il Cardinale ha impartito una solenne benedizione alla città che venera San Domenico come compatrono. È ormai imminente, per la famiglia domenicana, il solenne Giubileo indetto per celebrare l’ottavo centenario del transito del Fondatore dell’Ordine dei Predicatori, avvenuto proprio a Bologna il 6 agosto 1221, un giubileo - ha detto il Cardinale - che la chiesa e la città di Bologna sentono come una opportunità preziosa per crescere nella santità. 

Omelia del Cardinale Matteo Zuppi ai primi vespri della solennità di San Domenico. 
Bologna, basilica di San Domenico, 3 agosto 2020.
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In una lettera inviata a tutta la famiglia domenicana, il maestro generale dell’Ordine fra Gerard Timoner, ha indicato il tema che orienterà la celebrazione giubilare: “A tavola con San Domenico”. Il riferimento è alla tavola, ancora oggi conservata nella chiesa parrocchiale della Mascarella, che fu la prima sede bolognese dei domenicani, attorno alla quale avvenne il celebre miracolo del pane, documentato anche negli atti della canonizzazione del santo e sulla quale è riprodotto il primo ritratto conosciuto di Domenico. “Celebreremo San Domenico”, scrive il maestro generale, “non come un santo su un piedistallo, ma come un santo che gode a tavola della comunione con i suoi fratelli, riuniti dalla stessa vocazione per predicare la Parola di Dio”

Il Giubileo di San Domenico avrà proprio nella basilica bolognese il suo centro, al quale guarderà la famiglia domenicana sparsa in tutto il pianeta. La festa della Epifania 6 gennaio 2021, è stata scelta come data di inizio, fino all’Epifania del 2022. Sarà promosso il “cammino di San Domenico”, che ripercorre l’ultimo viaggio terreno del Santo da Roma a Bologna, toccando luoghi significativi dell’ordine. L’auspicio è che la famiglia domenicana possa anche riunirsi attorno al Papa, il 24 maggio, festa della traslazione. E proprio la tavola di San Domenico sarà eccezionalmente ricomposta riunendo la parte principale conservata alla Mascarella con i frammenti custoditi nel convento patriarcale.
Il più celebre dei discepoli del santo, Tommaso d’Aquino, sintetizzerà l’idea fondamentale di Domenico: “contemplari et contemplata aliis tra­dere”: attingere la verità nell'ascolto e nella comunione con Dio e donare agli altri il frutto della propria contemplazione.

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La concelebrazione solenne per la festa del Santo è stata presieduta dal Priore Provinciale dell’ordine, padre Fausto Arici: erano presenti i frati della comunità bolognese, alcuni da altri conventi dall’Italia settentrionale e alcuni sacerdoti diocesani. 
In una breve intervista, a margine della celebrazione, padre Arici ci ha parlato l’attualità del carisma di San Domenico e del suo particolare legame con Bologna. 

Il 6 gennaio prossimo, si aprirà lo speciale Giubileo di San Domenico. La basilica con la tomba del Santo e la comunità che continua l’opera diventeranno un centro di attrazione particolare per tutta la famiglia domenicana, come ha spiegato padre Davide Pedone, priore del convento patriarcale. 

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con l'intervista al provinciale Padre Fausto Arici e il priore Padre Davide Pedone

(testi e video liberamente tratti dal sito della Chiesa di Bologna)

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«Noi predicatori di speranza 
a 800 anni dalla morte di san Domenico»

Parla il maestro dell'Ordine, il primo asiatico designato per questo incarico, Gerard Francisco Timoner: siamo pronti a celebrare con un anno speciale la memoria e l'opera del fondatore


... Oggi si ricorda il vostro fondatore. Un appuntamento che ci porta al 2021 quando ricorreranno gli 800 anni dalla morte del santo di Caleruega.

Nel 2021 celebreremo l’800° anniversario del dies natalis, la nascita al cielo di Domenico. Il tema delle celebrazioni giubilari è “A tavola con san Domenico”, che si ispira al dipinto custodito a Bologna nella parrocchia della Mascarella. Mi piace immaginare il nostro padre Domenico non come un santo assiso iconograficamente su un piedistallo, ma come un uomo che vive con gioia a tavola la comunione con i suoi fratelli, riuniti dalla stessa vocazione di predicare la Parola di Dio. L’Anno giubilare ci suggerisce di riflettere su queste domande: che cosa significa per noi essere a tavola con san Domenico qui e ora hic et nunc? In che modo il suo esempio ci ispira e ci incoraggia a condividere la nostra vita, la fede, la speranza e l’amore, i nostri beni spirituali e materiali così che anche altri possano essere nutriti su questa stessa mensa? In che modo questa tavola diventa luogo per condividere la Parola e spezzare il Pane di vita? ...

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