perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo della domenica
a cura di Santino Coppolino
«Date loro voi stessi da mangiare!» è l'imperativo di Gesù ai suoi discepoli. Il racconto è una profezia del banchetto messianico e richiama uno dei compiti del Re Messia, quello cioè di assicurare il pane al suo popolo(cf. 2Sam 6,19). E' ciò che Gesù fa dimostrando con questo gesto messianico chi egli è. Quanto Gesù compie è soprattutto anticipo del mistero eucaristico, quello che compirà nell'ultima cena e che i suoi discepoli continueranno a compiere in memoria di lui. La scena si svolge in un luogo deserto e vede i discepoli domandare a Gesù di congedare le folle ('apolyo), identico verbo usato dall'evangelista Matteo per definire il divorzio (cf. 5,31; 19, 3-9). Da questo possiamo dedurre che il "banchetto messianico" è anche il "banchetto di nozze": Gesù è lo Sposo e la Chiesa la sposa. All'origine dell'azione di Gesù c'è perciò il suo amore per la sposa, le sue "viscere di misericordia" (esplagchnìste) per le folle che «sono come pecore senza pastore» (9,36). Questa è la mensa preparata dal Signore, dove tutti possono mangiare e saziarsi. «Solo questo pane, benedetto, spezzato e condiviso, sazia e dà la vita eterna» (cit.).