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domenica 30 agosto 2020

La prefazione di Alex Zanardi e Francesco Totti al libro di Papa Francesco "Mettersi in gioco. Pensieri sullo sport"

La prefazione di Alex Zanardi e Francesco Totti
al libro di Papa Francesco 
"Mettersi in gioco. Pensieri sullo sport"



Caro Papa ti scrivo. 
“Esempio e passione, il campione nasce se ha un orizzonte”

Pubblicata oggi (29/08/2020) dalla Gazzetta dello Sport la prefazione di Alex Zanardi, inviata prima dell’incidente, al libro di Papa Francesco dedicato allo sport: una toccante testimonianza sui valori di un atleta


Cos’è il benessere? Fortuna, successo, denaro o piuttosto saper soddisfare la propria anima comprendendo davvero cosa fare nella vita. Se è questa la risposta, occorrerebbe domandarselo con lucidità. Perché capita di prendere decisioni che poi, a distanza di tempo, riconsideriamo. Vediamo gli altri correre verso una meta e, nel timore di lasciarci alle spalle qualcosa d’importante, proviamo ad agganciare il gruppo senza nemmeno domandarci dove il gruppo stia andando.

Se non è il correre l’aspetto più piacevole dell’avanzare verso un orizzonte, se il grande obiettivo altro non è che una buona scusa per fare qualcosa che amiamo, sapete che c’è? Correre è molto faticoso! Credo si capisca ciò che voglio dire. Sono un privilegiato, uno che dalla vita ha avuto in dono più di una occasione. E, lo ammetto, forse è grazie a questo che ho compreso la cosa fondamentale: per me, salire su un’auto da corsa o su una Handbike non era importante per provare a vincere; ho vinto, dopo e perché avevo compreso che desideravo tantissimo salirci.

Il mondo di oggi, ipertecnologico, consumista e in continua evoluzione, ha ramificato le strade percorribili al punto da poter anche spaventare un ragazzo che sta iniziando il suo percorso. Le possibilità sono tante e quel ragazzo, nel troppo, può anche far fatica a capire cosa sognare. Come riuscire allora? E noi, che di lì siamo in qualche modo già passati, che strumenti abbiamo per esortare i nostri ragazzi a essere curiosi, a spiegare loro che, per quanto difficile possa essere riconoscere la propria strada, sarà la stessa appartenenza a quel percorso a svelare come dentro ognuno di noi alberghi sempre abbastanza talento per riuscire? Indicare esempi positivi può essere la risposta che regala loro ispirazione. E, non importa l’ambito, sono certo che questa abbondi attorno a noi. In chi lavora con impegno e non solo nello sport. In tante delle nostre relazioni e anche nelle grandi vocazioni mostrate da alcune persone. Perché in fondo, ogni cosa fatta al meglio delle proprie capacità, rappresenta un grande gesto sportivo che ha il potere di ispirarci. Il segreto per accorgersene è saper guardare. Sembra semplice, ma non lo è.

Occorre egual talento ai nostri occhi per riconoscerlo nelle cose o in chi guardiamo per scorgere ispirazione in misura sufficiente a cambiarci la vita. Se questo è l’intento credo che lo sport faciliti il compito: su questo terreno ogni domenica accade qualcosa di evidente. E noi, con qualche capello bianco in testa, possiamo aiutare i nostri ragazzi a decifrare il messaggio che molti atleti ci passano quando tagliano un traguardo davanti a tutti. Quello che non risiede nel successo ottenuto in quell’attimo, perché si aggiunge soltanto al bene che ha colorato meravigliosamente il loro cammino. Passione è la parola. Quella cosa meravigliosa che fa accadere le cose e che può benedire la nostra vita se le consentiamo di guidarla. Capire quanto appassionato lavoro ci sia stato dietro la lunga costruzione del gesto di un atleta, ci aiuta a spiegare ai ragazzi chi sia davvero il fuoriclasse. Un uomo che ha capito per tempo quanto importante sia percorrere con gioia il cammino piuttosto che farsi dominare dall’illusione di doverlo concludere prima degli altri.

Davanti o meno al mondo con cui sei in gara, la felicità deriva da altro. Ogni giorno una cosa, un passo. Grande o piccolo che possa essere, colorerà la nostra vita facendoci avanzare fin troppo velocemente verso l’orizzonte che abbiamo deciso di inseguire. Questa è l’inconsapevole forma d’ispirazione che lo sport e i suoi grandi campioni possono regalarci. Forse, assieme ai capelli bianchi, l’unica cosa in comune che sento umilmente di avere col Santo Padre, che ha voluto realizzare quest’opera, è il desiderio di far riflettere nel modo migliore chi guarda e vive lo sport. Che assieme a tante storture, va detto, sa anche regalarci storie meravigliose di cui anche noi, volendo, possiamo essere protagonisti.

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Totti ringrazia Papa Francesco: 
“Il campione sia testimonial anche nella vita quotidiana”

L’ex capitano della Roma avrà l’onore di firmare le righe di apertura di una pubblicazione che raccoglie le udienze del Santo Padre dedicate allo sport


Ho sempre preferito parlare con i fatti ed esprimermi con il pallone. Ci sono però occasioni speciali, come questa, che mi rendono orgoglioso di poter descrivere le mie emozioni, illustrando l’importanza di una pubblicazione che raccoglie i discorsi pronunciati da papa Francesco nelle udienze dedicate alle diverse realtà sportive”. A parlare è Francesco Totti, ex capitano della Roma che in una lettera pubblicata su ‘Avvenire’, racconta l’orgoglio per questa investitura da parte di Papa Francesco: “Sono particolarmente onorato del compito che mi è stato attribuito per il Santo Padre, potendo firmare le righe di apertura di un testo che si propone di raggiungere tutto il ‘nostro’ movimento, abbracciandolo idealmente, facendolo sentire il centro nevralgico di un messaggio che è fede, vita e speranza e sa sublimare i valori che ci caratterizzano e di cui cerchiamo di essere fieri testimonial nella nostra attività giornaliera.
“Del resto – racconta Francesco Totti – la religione cristiana è stata sempre importantissima nella mia vita. Ho avuto l’onore di conoscere tre Pontefici. Il mio primo incontro è stato quasi fortuito con Giovanni Paolo II, quando avevo solo sette anni. Papa Francesco mi ha accolto una prima volta, pochi mesi dopo la sua elezione e la sua umiltà mi ha messo subito a mio agio trasmettendomi sicurezza e umanità. Poi l’incontro, il 2 settembre 2016, insieme ai giocatori del San Lorenzo prima di una partita con la Roma. Un’emozione indescrivibile. È grazie a questa sua sensibilità nei riguardi dello sport che nasce questa pubblicazione di cui ancora lo ringrazio. Spero possa diventare per tutti coloro che la riceveranno una importante fonte di ispirazione nella vita quotidiana”.
(fonte: redazione Forzaroma 29/08/2020)

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“Mettersi in gioco”, i pensieri di Francesco sullo sport