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venerdì 9 marzo 2018

Via Crucis: Testi per il Venerdì Santo affidati a un gruppo di 15 giovani coordinato dal professore Andrea Monda



Papa Francesco ha affidato quest'anno la preparazione dei testi per la Via Crucis del Venerdì Santo a un gruppo di giovani, coordinato dal professore Andrea Monda, laureato in Giurisprudenza e Scienze Religiose, scrittore e saggista (vedi video qui sotto con l'intervista a Tv2000). Lo ha reso noto Greg Burke, portavoce della Santa Sede.


“Ho ricevuto una telefonata direttamente dal card. Gianfranco Ravasi che mi conosce da tempo. Mi ha detto che il Papa essendo l’anno dei giovani aveva avuto l’idea di far scrivere ai ragazzi le meditazioni della Via Crucis. Questa è veramente un’altra idea eccezionale di questo Papa. Il lavoro lo hanno fatto i ragazzi, io ho solo fatto da coordinatore. È emerso un lavoro corale”. Così il professore Andrea Monda in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, ha raccontato come sono stati scelti i ragazzi che hanno scritto le meditazioni della Via Crucis. Papa Francesco quest’anno ha infatti deciso di affidare la preparazione dei testi per la Via Crucis del Venerdì Santo a un gruppo di giovani, coordinato dal prof. Andrea Monda, laureato in giurisprudenza e scienze religiose, scrittore, saggista e insegnante di religione protagonista insieme ai suoi alunni del liceo classico “Pilo Albertelli” di Roma del programma “Buongiorno professore” su Tv2000.

“Sono 14 sguardi diversi – ha aggiunto Monda – accomunati dai sentimenti e i desideri della fascia di età dai 20 ai 25 anni. Lo sguardo è simile ma ciascuno ha la propria particolarità che parte dall’esperienza quotidiana. C’è chi si è riferito al tema dei migranti, guardando Cristo rifiutato e chi ha parlato della tecnologia e dei telefonini. Hanno portato dentro la Via Crucis il loro bagaglio d’esperienza. Alla fine è uscito un lavoro corale, una sinfonia di cui si può essere assolutamente soddisfatti”.

“La scelta degli allievi – ha proseguito Monda – è stata la più difficile perché ho veramente tantissimi alunni. Ho pensato alla sensibilità di questi ragazzi e a chi potesse rispondere più attivamente a questa proposta a prescindere dal cammino di fede. Di fronte a questa sfida non ho voluto indagare e addentrarmi nella fede e nel loro percorso personale dei ragazzi. Ho seguito il criterio della sensibilità e capacità dei giovani di essere sensibili di fronte ad un fatto drammatico e misterioso che ha spaccato in due la storia come la Passione di Cristo”.

Caterina e Agnese, due giovani che hanno scritto le meditazioni della 3° e 4° stazione, sono state onorate di poter partecipare al progetto: “Ricevere la proposta del professore e poter scrivere le meditazioni è stato un onore. Era sicuramente una sfida tosta perché una meditazione per la Via Crucis non è facile e banale. Avevamo un po’ di titubanza e ci siamo chieste se eravamo in grado. Poi alla fine siamo state contente di accettare”.
“In un mondo in cui – hanno sottolineato Caterina e Agnese – non capita spesso d’incontrare giovani credenti, dare voce ai nostri pensieri e poter finalmente esprimere ciò che sentiamo con libertà è stato indimenticabile. Ci ha fatto veramente crescere. Siamo andati in profondità, abbiamo analizzato un aspetto della vita forte come la morte. Tutti i giorni entra nella nostra vita, è sempre un mistero che bisogna imparare ad affrontare. La morte non è la fine di tutto o una disperazione. E poter testimoniare, scrivendo la meditazione, che la morte è Resurrezione è sicuramente un grandissimo onore e un mezzo per crescere”.

“Le indicazioni che ho dato agli alunni – ha concluso Monda – sono state minime come le indicazioni che mi sono arrivate. In qualche modo ho avuto carta bianca. Ho chiesto ai ragazzi di essere molto liberi. Ho fatto una proposta: ‘Fate conto di trovarvi lì, immaginate la scena siete a Gerusalemme quel venerdì e state vedendo la Passione e la morte di quest’uomo che porta la croce. Immaginatevi di essere presenti, di essere voi stessi e lasciate parlare ciò che sentite in quel momento’. Ho dato queste indicazioni e poi per creare le condizioni abbiamo letto insieme i passi della Passione di Cristo. E poi è venuto naturale che i ragazzi si scegliessero le diverse stazioni”.
(fonte: SIR)

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Quando il cardinale Ravasi mi ha telefonato per dirmi dell’idea di papa Francesco, coordinare un gruppo di giovani per far scrivere loro le meditazioni per la Via Crucis al Colosseo, la prima sensazione è stata di sorpresa, quasi di incredulità. Perché avranno chiamato me? Ho pensato al mio lavoro qui su 'Avvenire' (la rubrica di tre anni fa, 'Parole perdute', sul mondo della scuola), al programma 'Buongiorno professore' su Tv2000 giunto alla terza edizione, tutte esperienze che mi hanno dato, come si suol dire, una certa 'visibilità', ma non avevo colto nel segno. 

Qui si voleva cercare proprio l’invisibilità, dare voce a chi generalmente voce non ha, perché si parla tanto 'dei' e 'sui' giovani ma non si ascoltano i giovani, e non si è voluto cercare la via facile, all’interno delle parrocchie o dei movimenti ecclesiali, ma si è pescato nel mare alto della scuola statale, dove ci sono 'pesci' di tutti i tipi. 
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Due giovani autori delle meditazioni della Via Crucis ci anticipano i contenuti dei testi.

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