Grazie Francesco, semplicemente grazie
Sono passati 5 anni da quel “buonasera” con il quale la semplicità del cambiamento si manifestò. 5 anni dall’arrivo di quel vento di tenerezza e di gioia che non ha più smesso di soffiare.
5 anni di Francesco. Noi di Romena abbiamo pensato che l’occasione fosse giusta per dare concretezza a un’idea che da un po’ ci ballava in testa. Un grazie a Francesco. Un grazie piccolo, dal basso, ma di cuore. Un grazie come una carezza, ma anche come un impegno: l’impegno a accompagnare il suo cammino con il nostro sostegno.
Questo grazie è diventato un libro, intitolato Semplicemente grazie, un libro fresco e colorato come una rivista, nel quale abbiamo allargato il nostro Grazie a quello di 18 grandi testimoni del nostro tempo: scrittori, teologi, artisti, poeti, preti di strada, laici e religiosi, da Luigi Ciotti a Alberto Maggi, da Eraldo Affinati a Maurizio Maggiani, da Erri De Luca a Moni Ovadia. Ognuno di loro ha accettato di raccontare Francesco, offrendo allo stesso tempo la visione di uno spaccato della chiesa, della società, del mondo.
Offriamo questo libro (disponibile a Romena, online e in libreria) alla vostra condivisione, per sottolineare insieme il valore per la chiesa e per tutta la società di questa figura semplice, autentica, vicina, che tocca con mano in ogni gesto, in ogni intervento, i motivi di fondo del cristianesimo.
Vi lascio trascrivendo alcuni piccoli estratti dalle interviste e dai contributi del libro…
Il significato dei cinque anni di pontificato secondo Luigi Ciotti
E’ stato un salutare scossone sulle vite e sulle coscienze di molti. Uno scossone che promette di non assestarsi, se è vero che non passa giorno senza che il Papa richiami la necessità di metterci in discussione, di riconoscere i nostri limiti e le nostre contraddizioni, d’impegnarci di più per costruire giustizia e di farlo insieme, perché solo nel “noi” il desiderio di cambiamento diventa forza di cambiamento.
Cosa pensa di Francesco Moni Ovadia
Il Papa è l’unico leader con autentica autorità spirituale, etica e, nel senso più nobile della parola, politica su questo pianeta. Nella sua azione ha dimostrato la capacità di assumersi un peso non indifferente, di far fronte a situazioni pesanti per la Chiesa, penso al problema della pedofilia, e di aver mostrato una notevole capacità di gestire le situazioni, non avendo paura di aprire conflitti, se necessari, con la parte più conservatrice della chiesa.
Cosa ha colpito di più Erri De Luca
La cosa che più mi ha impressionato è stata la scelta di andare a Lampedusa.
Era il suo primo viaggio e lo ha fatto senza alcun accompagnamento di Stato, senza rigonfiamenti politici, andando là semplicemente, come un pastore.
Non è stato soltanto un gesto simbolico. In quel viaggio ha concentrato il suo primo e più costante messaggio: ha individuato la parte più debole, più fragile e più scandalosamente ignorata e respinta dell’umanità e su quella ha cominciato a battere, a ripetere, insistere, continuando a ribadire la centralità della sua attenzione.
Come immagina l’incontro con lui Alberto Maggi
Se lo incontrassi vorrei dirgli: Francesco, per quarant’anni mi hanno fatto sempre sentire fuori dalla Chiesa, mi hanno considerato un eretico, e poi sei arrivato te e ho capito che invece ero soltanto fedele al tuo stesso vangelo, quello della Misericordia.
E dopo aver detto questo… sverrei.
Tre motivi per ringraziarlo scelti da Lidia Maggi
Lo ringrazierei perché ci ha fatto gustare la bellezza di un vangelo troppo spesso appesantito da linguaggi distaccati dal vissuto quotidiano.
Lo ringrazierei per aver aiutato le altre chiese ad uscire dall’apologia e dalla polemica confessionale instaurando una stagione nuova di dialogo.
Soprattutto, vorrei ringraziarlo perché ha aiutato la chiesa cattolica ad uscire dalla sua depressione, bloccata com’era in un continuo lamento; lui è riuscito a ridare vitalità, motivazione e stupore, ha riportato la gioia di chi è testimone della gioia evangelica: quella gioia che, se non è vissuta, non può essere trasmessa.
Verso dove vuol portare la chiesa secondo Ermes Ronchi
La bellezza di Francesco è che non sai dove arriverà, lo vedi avanzare ma non lo raggiungi mai, non lo afferri, è già un passo avanti, su di un tema inedito. Con leggerezza, però, senza atteggiarsi a detentore della verità.
E questo lo pone serenamente e gioiosamente accanto a tanti uomini e donne, diversamente credenti o non credenti, che hanno a cuore la vita e si appassionano per essa
Il “semplicemente grazie” di Luigi Verdi
Grazie per il tuo andare a cuore aperto, per la leggerezza della tua serietà, grazie per i tuoi sguardi capaci di penetrare nel cuore delle persone, di svelarne miserie e passioni.
Grazie di averci ricordato che la fede è un dono del cielo, un raggio fuggevole nel mistero del tutto. Grazie: anche se resterà di te solo un canto di allodola nella notte, sarà speranza e coraggio per chi lo avrà ascoltato.
(fonte: ROMENAblog)
Vedi anche il nostro SPECIALE Anniversario Pontificato di Francesco Vescovo di Roma, Successore di San Pietro (in continuo aggiornamento)