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domenica 25 marzo 2018

Pensieri sulla Pasqua dalla Terra Santa, con il teologo Don Luigi Epicoco

Pensieri sulla Pasqua 
dalla Terra Santa, 
con il teologo Don Luigi Epicoco






"Quando fu vicino, alla vista della città pianse su di essa dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi. Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata»." (Mt 19, 41-44)

Ci troviamo a metà del costone dell'orto degli ulivi, qui il Signore pianse...

Noi non possiamo non attraversare le lacrime di Gesù per entrare dentro la Settimana Santa... 
Il pianto di Gesù è un pianto che constata la libertà di Gerusalemme, la libertà di ciascuno di noi di poter accogliere o meno il suo amore...

Gesù attraverso l'esperienza di questa chiusura Gesù dà inizio agli eventi della passione, cioè dona la sua vita nonostante la chiusura di Gerusalemme e così seppellisce dentro l'indifferenza di questa città il seme della Resurrezione che è amare in maniera gratuita, amare quando nessuno se ne accorge, amare quando nessuno se lo merita, è così che inizia davvero la Resurrezione, attraverso le lacrime di Gesù.


... I francescani sono qui non per difendere, ma per custodire e custodire è un verbo prezioso perché vuol dire la cura che si ha per qualcosa che si ama, e cos'è che si ama soprattutto in questo luogo? la memoria dell'umanità di Cristo...

Oserei quasi dire che almeno una volta nella vita un cristiano qui dovrebbe venire, perché qui si capisce Cristo meglio...

Qui i francescani hanno fatto questo: custodire tutto ciò che poteva farci capire meglio il Vangelo.



"Portarono il puledro da Gesù, vi gettarono sopra i loro mantelli ed egli vi salì sopra. Molti stendevano i propri mantelli sulla strada, altri invece delle fronde, tagliate nei campi. Quelli che precedevano e quelli che seguivano, gridavano:
«Osanna!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide!
Osanna nel più alto dei cieli!».
Ed entrò a Gerusalemme, nel tempio. E dopo aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l'ora tarda, uscì con i Dodici verso Betània." (Mc 11, 7-11)

Sul lato opposto del monte degli ulivi ai tempi di Gesù sorgeva il villaggio di Betfage, che si trovava sulla strada che univa Betania a Gerusalemme, attraversando proprio il monte degli ulivi, la tradizione vuole che proprio qui, in questo posto dove sorge questa chiesa, Gesù abbia iniziato la sua discesa trionfale verso Gerusalemme su di un asino tra gli Osanna della gente...

Che differenza c'è tra i facili entusiasmi e invece le scelte che contano? Forse a questo ci porta a riflettere la tappa qui a Betfage...