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sabato 7 dicembre 2013

Un cuore che ascolta - lev shomea' " - n. 2/2013-2014 (A) di Santino Coppolino

'Un cuore che ascolta - lev shomea'
"Concedi al tuo servo un cuore docile, 

perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo della Domenica
di Santino Coppolino


Vangelo: Mt 3,1-12



"Convertitevi, perché il Regno dei Cieli è vicino".
La conversione proclamata da Giovanni non riguarda un ritorno alle pratiche religiose, ma è l'invito ad aderire ad un progetto di vita nuovo, a valori che hanno una ricaduta sugli atteggiamenti da tenere con gli altri, ad orientare diversamente la vita, a "cambiare mentalità", questo il significato del verbo greco: METANOEITE.
E come segno visibile di ciò, Giovanni propone al popolo un battesimo, un'immersione, che simboleggia e sintetizza la morte dell'uomo vecchio e la rinascita di quello nuovo, il nuovo Adamo, quello uscito dalle mani e dalle viscere di Dio. La novità che il Battista col suo annuncio ci porta, è che il Regno non giungerà agli uomini per un intervento miracolistico, quasi una magia da parte di Dio, ma la sua realizzazione richiede la collaborazione attiva degli uomini. Giovanni è ben cosciente che il battesimo rimane sempre un segno, un simbolo, insufficiente per la realizzazione del Regno, e che occorre una nuova forza che aiuti l'uomo ad uscire dalla sfera del fallimento del peccato, c'è bisogno di colui che "immergerà in Spirito Santo e fuoco", di colui cioè che ci comunicherà la stessa vita e lo stesso amore di Dio: Gesù di Nazareth.
"Allora usciva verso di lui Gerusalemme e tutta la Giudea e tutta la zona circostante il Giordano", è un nuovo Esodo (usciva) di popolo, e questa volta in senso inverso, dalla terra promessa - divenuta terra di schiavitù - verso il mondo intero, verso una patria che non ha confini di territorio, di religione o di razza, una patria grande come grande è il cuore stesso di Dio.
Mettiamoci allora in cammino, certi che la libertà e la salvezza promesse mai le troveremo nelle nostre sicurezze umane, ma che solo in Gesù esse trovano la loro piena realizzazione, nella consapevolezza che "al Signore è stato più facile far uscire Israele dal cuore dell'Egitto, che l'Egitto dal cuore di Israele".
(Detto popolare Ebraico)