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sabato 2 luglio 2022

ARTIGIANA PACE - Vi mando come presenza disarmata, ad opporvi al male con un "di più" di bontà. - XIV Domenica Tempo Ordinario Anno C - Commento al Vangelo a cura di P. Ermes Ronchi

ARTIGIANA PACE
 

Vi mando come presenza disarmata, 
ad opporvi al male con un "di più" di bontà.

 

I commenti di p. Ermes al Vangelo della domenica sono due:
  • il primo per gli amici dei social
  • il secondo pubblicato su Avvenire

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».

I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».  Lc 10,1-12.17-20

per i social

ARTIGIANA PACE

Vangelo di strade e di case. Partono i discepoli, ma non a uno a uno, perché da solo l'uomo è portato a dubitare perfino di se stesso.
«Noi non arriveremo alla meta a uno a uno, ma a due a due. Se ci ameremo a due a due, noi ci ameremo tutti. E i figli rideranno della leggenda nera, dove l'uomo piangeva in solitudine». (Paul Eluard).
Vanno i settantadue, senza borsa né sacca né sandali, senza cose, senza mezzi, semplicemente uomini che provano a vivere liberi e veri come il loro maestro. A coppie, non da soli; a due a due, per sostenersi; a due a due, come tenda leggera per la presenza di Gesù, perché dove due o tre sono uniti nel mio nome là ci sono io.

E senti un senso di leggerezza, di freschezza, di coraggio.

La messe è abbondante, ma gli operai sono pochi. Noi abbiamo sempre interpretato questo brano come un lamento sulla scarsità di vocazioni religiose. Ma Gesù invece intona la sua lode per l'umanità.
C'è tanto bene sulla terra, tanto buon grano. Il seminatore ha seminato bene nel cuore degli uomini, ovunque. Molti di essi vivono una vita buona, tanti cuori inquieti cercano solo un piccolo spiraglio di luce, tanti dolori solitari attendono una carezza per sbocciare alla fiducia.

E i discepoli per strade e case portano il volto di un Dio in cammino, che entra, semina pace e passa oltre, che non se ne sta asserragliato nel tempio, dietro muri di sacerdoti o di leviti.

In qualunque casa entriate, dite: pace a questa casa. Non una pace generica, ma a queste pareti, a questa tavola, a questi volti. «La pace va costruita artigianalmente, a cominciare dalle case, dalle famiglie, dal piccolo contesto in cui ciascuno vive» (papa Francesco). Pace artigiana.

Anche la pace si annuncia a due a due, perché è un bene profuso che non si può vivere da soli. La pace è relazione, altrimenti è vuota.
Ed ecco perché sarete perseguitati: perché farete crollare quel sistema di valori stabilito sul superfluo, sulla competizione, sul denaro. Invece ogni uomo vale quanto valgono i suoi ideali e il suo cuore.

E se non vogliono la pace, scuotete la polvere e avviatevi altrove, c'è sempre un altro paese, un'altra casa, un altro cuore in attesa del mio vangelo.

Vanno i settantadue, ricchi solo di un santuario di povertà, poveri solo di solitudine.

Vi mando come agnelli in mezzo ai lupi. Non intende: vi mando allo sbaraglio, al martirio. C'è il mistero del male, ogni giorno, anche oggi ci sono lupi in agguato, ma non vinceranno. Vi mando come presenza disarmata, ad opporvi al male con un "di più" di bontà.
Bontà che non è soltanto la risposta al male, è anche la risposta al non-senso della vita tutto intorno a noi.


per Avvenire

Attraversare con fiducia la terra dei lupi (...)

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