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lunedì 4 luglio 2022

TONIO DELL'OLIO Perversione stupida e tragica

TONIO DELL'OLIO
Perversione stupida e tragica

PUBBLICATO IN MOSAICO DEI GIORNI IL 4 LUGLIO 2022


La guerra è una stupida perversione. Adottare la forza della violenza e non quella della ragione, del dialogo, del diritto, per stabilire la verità delle cose, potrebbe definire chi è meglio equipaggiato militarmente o chi ha maggiore abilità strategica ma non chi ha ragione.

Per questo la guerra è stupida e perversa. Visitando Odessa e Mykolaiev si capisce immediatamente che quella perversione ha superato ogni confine perché di fatto si accanisce quasi esclusivamente contro la gente, gli abitanti delle città, le famiglie. Rendere la vita impossibile fino a spingere ad abbandonare le proprie case e la città in cui si è sempre vissuto, ridurre alla sete bombardando le riserve idriche, lanciare i missili sulle case, smaschera ogni estrema parvenza di "nobiltà" di cui l'azione bellica poteva vantarsi nel tempo in cui i cavalieri si affrontavano in singolar tenzone. Le guerre moderne hanno capovolto quel paradigma e hanno reso la guerra una stupida perversione che diviene sadicamente tragica. Un neonato cui si sottrae il nutrimento, una popolazione costretta alla sete, persone sottoposte alle violenze che abbiamo sentito raccontare dalla viva voce delle donne sfollate da Kherson… dicono della dose di disumanità di cui si nutre chi fa la guerra. Per questo bisogna contrastare la guerra con un sovradosaggio d'umanità piuttosto che con una sua ulteriore deprivazione.

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A Mykolaiv le strade sono quasi vuote, la gente fa la fila per i generi di prima necessità e gli allarmi missilistici suonano in continuazione. Uno di questi posti, dove trovare viveri e acqua è un centro di recupero alcolisti che ora è stato trasformato in un punto di distribuzione di acqua e di cibo. E’ lì che i partecipanti della Carovana della pace di #stopthewarnow hanno scaricato una parte della merce che, con i loro furgoni, hanno portato da Gorizia a Odessa. Con una dozzina di volontari, sul posto, c’era anche monsignor Francesco Savino, vice presidente della Cei che si è rimboccato le maniche e si è messo a scaricare scatoloni pure lui. (fonte: ReggioSERA 28/06/2022)

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