"Un cuore che ascolta - lev shomea"
"Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione sul Vangelo
a cura di Santino Coppolino
XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Vangelo:
Riprendendo ed ampliando il discorso fatto al capitolo nove (9,1-6), Luca evidenzia l'importanza di tale testo per la sua comunità, passando dall'invio dei Dodici ad Israele a quello dei Settantadue a tutti i popoli della terra. Settantadue come gli anziani dell'assemblea di Israele; come il numero dei Popoli della Terra secondo la Sacra Scrittura; come il numero degli Angeli della Corte Celeste che stanno davanti al Volto di Dio e che ora sono scesi sulla terra per servire il Signore nel servizio agli uomini. Sono Settantadue che, secondo la mistica ebraica, è il valore numerico della Tenerezza, la Misericordia di Dio, perché l'umanità intera possa farne esperienza nell'incontro con la misericordia del Figlio. La Missione ha un esordio: «la messe è molta!», cioè l'umanità intera, ed ha la sua origine dall'amore del Padre per ogni uomo, fino ad abbracciare gli estremi confini della terra. Tutta l'umanità è ormai messe matura per accogliere la salvezza di Dio. Le condizioni della missione dei Dodici e dei Settantadue sono le stesse perché identiche a quelle incarnate da Gesù. Il viaggio dei discepoli è identico a quello del loro maestro, iniziato al Capitolo Nove (9,51) e che si concluderà a Gerusalemme; l'unica sicurezza su cui potranno contare è la Parola disarmata , e disarmante, del loro Maestro che si fa Provvidenza per tutti. Solo a queste condizioni la comunità dei discepoli sarà capace di essere credibile e in grado di donare a tutti, nella fedeltà al Vangelo, lo Shalom di Dio, la Pace, che è saluto, augurio, attesa e desiderio di benedizione, il frutto desiderato e sperato dello Spirito del Signore.