"Un cuore che ascolta - lev shomea"
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino
Traccia di riflessione sul Vangelo della domenica
a cura di Santino Coppolino
III domenica di Avvento anno A
Vangelo:
Mt 11,2-11
Mt 11,2-11
Il Battista, ormai in carcere, è perplesso, turbato dalle notizie su Gesù, da come sta vivendo il suo essere il Messia atteso. Giovanni non è mai vissuto di certezze assolute, ma sa porsi in ascolto, non è un opportunista che si muove in tutte le direzioni per poi volgerle a proprio vantaggio: «nessun vento lo agita, se non lo Spirito di Dio» (cit.). Per questo Gesù ne fa l'elogio indicandolo come uomo vero, anche se le sue attese sul Messia non corrispondono al suo vissuto. Il Signore non tiene nelle sue mani la «scure e la pala» per sterminare i peccatori, non fa piovere fuoco dal cielo per incenerirli: l'Atteso non corrisponde alle attese.
Abbiamo di Dio una comprensione troppo limitata ed umana e vediamo solamente le nostre aspettative: da questa miopia Gesù è venuto a guarirci. Non abbiamo bisogno di attendere un altro, piuttosto sono le nostre attese che devono essere altre perché è un Altro che deve essere atteso. «I miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie, dice il Signore» (Is 55,8). Siamo dunque chiamati a venire fuori dalle nostre ambiguità, a verificare le nostre attese col vissuto di Gesù, perché siamo invitati ad accoglierlo così come Egli è, non come vorremmo che fosse. Gesù è il Volto di un Dio che sconcerta, la Parola del Padre che ci orienta alla vita vera, la manifestazione della sua tenerezza per tutti i suoi figli, primi fra tutti i peccatori, la fedeltà al suo progetto d'amore che va al di la delle nostre attese ed è fedele alle sue promesse.