CON ALEX ZANOTELLI, "VITTIMA DI ATTACCHI IGNOBILI"
I missionari comboniani d’Italia esprimono il loro totale sostegno al loro confratello, duramente attaccato recentemente per alcune sue dichiarazioni.
Noi missionari comboniani sosteniamo con grande affetto e stima, senza se e senza ma, il nostro confratello Alex Zanotelli vittima di attacchi ignobili e ingiurie vergognose sui social e su tutti i mezzi di comunicazione. Attacchi innescati da alcune dichiarazioni che padre Alex ha rilasciato, un paio di settimane fa, all’agenzia AdnKronos.
Da più parti, si contesta il diritto di padre Alex di esprimere un giudizio politico sulla presenza dell’Occidente e dell’Italia in Iraq e si giudica questa posizione in contraddizione con il suo essere prete. E perché mai? Alex ha avuto il coraggio di affermare che i militari italiani in Iraq sono presenti per garantire al nostro paese il petrolio necessario alla nostra economia. E i nostri fratelli uccisi a Nassirya, alle cui famiglie va tutta la nostra solidarietà, non sono dei martiri ma sono morti nell’adempiere quel preciso compito di garantirci uno specifico interesse economico. Parole nette e chiare che sottoscriviamo.
Vogliamo ricordare a chi ha la memoria corta che padre Alex si è sempre speso per il Vangelo che si traduce in vita degna per gli ultimi della terra. Non da oggi, senza ipocrisie, prende posizione in favore della giustizia sociale e della pace, esponendosi in prima persona. Non si stanca di denunciare con passione le contraddizioni del nostro sistema economico e finanziario, che impoveriscono i popoli con cui spendiamo la nostra vita di missionari. E persevera nel testimoniare il “sogno di Dio”, cioè quel mondo di giustizia, pace e fratellanza universale che è il nostro orizzonte di impegno e servizio.
Per queste ragioni attaccare padre Alex è attaccare tutti noi. Schierati con lui, non contro qualcuno, sempre dalla parte del Vangelo e della giustizia.
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