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venerdì 6 dicembre 2019

6 dicembre San Nicola - La sua storia e l'origine di Babbo Natale

6 dicembre San Nicola 
La sua storia e l'origine di Babbo Natale


Siamo doni per il mondo, portatori di bene chiamati a diffondere l'annuncio della bellezza infinita della vita oltre ogni ostacolo, ferita e sofferenza. Oggi san Nicola di Bari (o di Mira) ci ricorda la nostra prima vocazione: vivere la vita come un'offerta continua e diventare così strumenti dell'amore di Dio. ...

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Nicola nasce a Patara nella Licia, in Turchia, verso il 270, da una ricchissima famiglia. Poco si sa della sua vita. Da notizie attendibili sappiamo che lo zio Nicola, vescovo di Mira, lo ordinò prete e che egli, dopo aver distribuito l’intera eredità ai poveri, fu capo di un monastero fondato dallo stesso zio.
Al ritorno da un viaggio in Terra Santa fu ordinato vescovo della sua città, e come tale partecipò al Concilio di Nicea del 325, sottoscrivendo la fede nella divinità di Cristo, proclamato consustanziale al Padre. Fu un pastore di eccezionale bontà e misericordia e venne in aiuto a un numero incalcolabile di piccoli e di oppressi. Sarebbe morto il 6 dicembre, a 65 anni, tra il 345 e il 350; sepolto nella cattedrale di Mira, fu subito venerato come santo.
Le leggende, sorte numerose intorno alla sua figura, lo presentano come un grandissimo taumaturgo Le sue spoglie mortali, nell’XI secolo furono trasferite a Bari. Nicola divenne patrono di quella città, ma molte altre città nonché nazioni, come la grande Russia, lo riconoscono come protettore.
La sua fama e i numerosi miracoli che gli sono attribuiti hanno fatto di san Nicola uno dei santi più popolari della cristianità.
Il ‘Saint Klaus’ dei paesi anglosassoni, che porta doni ai bambini, e il ‘Babbo Natale’ dei paesi latini, sono una volgarizzazione del nostro san Nicola e della sua leggendaria prodigalità di doni e di miracoli. 


SAN NICOLA, LA VERA STORIA DI BABBO NATALE

Come, quando e perché un eroe cristiano della carità, uno dei santi più popolari, vescovo di Myra e patrono di Bari, è diventato un'icona pop e simbolo (anche commerciale) del vecchio Santa Claus che porta i doni delle feste ai bambini


È uno dei santi più amati e venerati in tutto il mondo, unisce cattolici e ortodossi, vanta numerose leggende e miracoli, le sue reliquie, conservate a Bari, sono ancora oggi contese e ogni tanto la Turchia ne chiede la restituzione dopo che furono trafugate da Myra nel 1087 da parte di alcuni marinai baresi.

È così popolare, San Nicola, da aver ispirato persino la figura di Babbo Natale. Il motivo? Forse un episodio della vita del Santo che prima di essere ordinato vescovo s’ imbatté in una famiglia nobile e ricca caduta in miseria. Il padre, che si vergognava dello stato di povertà in cui versava, decise di avviare le figlie alla prostituzione. Nicola, nascondendosi, lasciò scivolare dalla finestra dell’ abitazione dell’ uomo tre palle d’ oro, che ricorrono nell’ iconografia classica con cui viene rappresentato, grazie alle quali l’ uomo poté far sposare le figlie e risparmiare loro l’ onta della prostituzione.

Così è diventato Santa Claus 

Il Santo vescovo di Myra, nei secoli, è stato legato alla figura del vecchio portadoni. È diventato il Santa Claus dei paesi anglosassoni, e il NiKolaus della Germania che a Natale porta regali ai bambini.
Ogni popolo lo ha fatto proprio, vedendolo sotto una luce diversa, pur conservandogli le caratteristiche fondamentali, prima fra tutte quella di difensore dei deboli e di coloro che subiscono ingiustizie.

Una “scristianizzazione” sottile, se vogliamo, ma che al contempo dà l’ idea della sua grande popolarità. Nei primi decenni del 1800 San Nicolaus (da cui Santa Claus) grazie a una poesia di Clement Clarke Moore diventò il Babbo Natale che tutti conosciamo. E una delle sue rappresentazioni più famose è quella legata alla pubblicità della Coca Cola dove appare rubicondo, di rosso vestito e con la barba bianca, che viaggia nel cielo su una slitta trainata dalle renne. La pubblicità della multinazionale americana debuttò nel 1931 e nacque dalla penna dell'illustratore Haddon Sundblom, che mise insieme i ricordi di San Nicola e il personaggio dello "spirito del Natale presente", descritto da Charles Dickens nel racconto Canto di Natale. A portare il culto del Santo a Nieuw Amsterdam (New York) in America furono gli olandesi.

Le spoglie trafugate dai baresi

È patrono dei bambini e ragazzi ma anche delle fanciulle che si avviano al matrimonio e dei marinai. Nel 1087 una spedizione navale partita dalla città di Bari verso Myra, divenuta nel frattempo musulmana, si impadronì delle spoglie del Santo, che nel 1089 vennero definitivamente poste nella cripta della Basilica eretta in suo onore.

L’idea di trafugare le sue spoglie venne ai baresi nel contesto di un programma di rilancio dopo che la città, a causa della conquista normanna, aveva perduto il ruolo di residenza del catepano e quindi di capitale dell’ Italia bizantina. In quei tempi la presenza in città delle reliquie di un santo importante era non importante non solo dal punto di vista spirituale ma anche mèta di pellegrinaggi e quindi fonte di benessere economico per l’ indotto economico generato.

L'inconografia tra sacro e profano

Il suo emblema è il bastone pastorale, simbolo dell'episcopato, e tre sacchetti di monete, o anche tre palle d'oro, queste in relazione alla leggenda della dote concessa alle tre fanciulle. Nello stemma di Collescipoli (Terni) è rappresentato a cavallo con un fanciullo alle sue spalle. Negli affreschi dell'Abbazia di Novalesa (XI secolo), tra i primi conosciuti in occidente, porta il pastorale e indossa una casula blu e una raffinata stola a motivi geometrici. Tradizionalmente viene quindi rappresentato vestito da vescovo con mitra e pastorale.
L'attuale rappresentazione in abito rosso bordato di bianco origina dal poema A Visit from St. Nicholas del 1821 di Clement C. Moore, che lo descrisse come un signore allegro e paffutello, contribuendo alla diffusione della figura mitica e folkloristica di Babbo Natale. Nella Chiesa ortodossa russa san Nicola è spesso la terza icona insieme a Cristo ed a Maria col Bambino nell'iconostasi delle chiese.

Le tradizioni del Santo porta doni in Italia e in Europa

La tradizione di San Nicola che porta regali ai bambini in Italia è festeggiata anche a Bari, Molfetta, Trieste e Bolzano, in Friuli e in Alto Adige, nel Bellunese e nella Sinistra Piave, sotto il nome di San Nicolò-
Nelle località dell'Arco Alpino (Svizzera, Austria, Alto Adige) San Nicolò è solitamente accompagnato da un personaggio chiamato Krampus (Knecht Ruprecht nelle località più settentrionali) una sorta di diavolo a cui si attribuisce il ruolo di rapitore di bambini.
San Nicola è molto popolare anche in altri paesi Europei (Paesi Bassi, Francia, Belgio, Austria, Svizzera, Germania, Estonia e Repubblica Ceca).

Nei Paesi Bassi, in Belgio e in Lussemburgo, Sinterklaas (Kleeschen in lussemburghese) viene festeggiato due settimane prima del 5 dicembre, data in cui distribuisce i doni (il suo compleanno risulta essere il 6 dicembre). Il culto di san Nicola fu portato a Nuova Amsterdam (New York) dai coloni olandesi (è infatti il protettore della città di Amsterdam), sotto il nome di Sinterklaas, dando successivamente origine al mito nordamericano di Santa Claus, che in Italia è quindi diventato Babbo Natale. Sinterklaas appare come personaggio in numerose storie a fumetti Disney di produzione olandese.