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domenica 7 aprile 2019

"Un cuore che ascolta - lev shomea" - n. 22/2018-2019 (C) di Santino Coppolino

"Un cuore che ascolta - lev shomea"
Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)

Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino


Vangelo: 
Gv 8,1-11


Brano controverso, rifiutato o addirittura tolto dai codici più antichi, almeno fino al terzo secolo, ha trovato ospitalità solo nel V secolo nel Vangelo di Giovanni. In realtà il brano è di Luca, per grammatica, stile e tematica. Ignorato dai Padri greci, è il testo evangelico più commentato dai Padri latini. Sono undici pericolosi versetti che mettono in crisi le prime comunità cristiane che non comprendono e non accettano il comportamento di Gesù. Il vero imputato di questo brano non è la donna, bensì Gesù; l'adultera è soltanto l'esca per trovare un motivo per condannarlo. 
Il perdono concesso alla donna senza nemmeno pretenderne il pentimento è assolutamente intollerabile poiché mette a rischio l'assoluto dominio dell'uomo sulla donna (non vi è infatti traccia dell'adultero che avrebbe dovuto subire la stessa sorte della donna) e la sempre fragile stabilità coniugale. Il tema della misericordia, fondamentale e già presente nella Torah, in Gesù raggiunge la sua più alta espressione e questa pagina di Vangelo ci permette di entrare, in modo semplice e profondo, nel grande mistero della misericordia di Dio. Riteniamo di poter meritare il perdono di Dio solo perché ci pentiamo, ma in realtà possiamo pentirci e cambiare vita perché, da sempre e comunque, siamo da Lui perdonati. Il Padre ci ama non perché siamo buoni (chi mai può dire di essere buono ?), ma - semmai - diventiamo buoni perché prendiamo coscienza di quanto è grande la sua misericordia per noi. Attraverso questa scandalosa pagina di Vangelo, siamo invitati a riconoscere, nel volto anonimo della donna adultera ed in quello violento degli zelanti custodi dell'ortodossia religiosa, il nostro volto di adulteri e violenti; chiamati a riconoscerci traditori dell'alleanza stipulata nel Battesimo, del giuramento fatto di amare e servire il Signore della vita.
<<La Chiesa perciò si identifica con questa donna: da sempre adultera, perché non ama il suo sposo, giorno dopo giorno viene rinnovata dal suo perdono. Soltanto l'incontro con Lui ci rende giusti, riempiendoci di amore e gratitudine per la sua infinita misericordia>> (cit).