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martedì 16 aprile 2019

Con Notre Dame brucia anche una parte di noi! I francesi, subito spontaneamente riversati in strada, commossi in preghiera davanti a Notre Dame che brucia

Con Notre Dame brucia anche una parte di noi!
I francesi, subito spontaneamente riversati in strada, 
commossi in preghiera davanti a Notre Dame che brucia


Una «radice» per la Francia e tutti noi.
La gran madre deve risorgere
di Marina Corradi

Alle otto la gente che in tutta Europa rincasa e accende la tv si blocca davanti allo schermo, attonita: Notre-Dame brucia. Brucia davanti ai nostri occhi la straordinaria cattedrale che è il simbolo della Francia, e anche uno cuore antico di questo nostro continente. Le fiamme divampano selvagge sul lato destro, divorano le travi secolari del tetto con la voluttà famelica del fuoco. Il rosso dell’incendio che si consuma e filtra dalle vetrate dei rosoni pietrificano chi, in città o molto lontano, sta a guardare.

«È un pezzo di noi che brucia», dice Macron. Un pezzo dei parigini, e un po’ di noi, in questa Europa divisa e dimentica, ma che ancora in ogni sua remota pietra parla cristiano. Sì, è un nobile, quasi millenario pezzo di cristianità quello che arde nell’apparente impotenza di centinaia di pompieri. E quando la guglia più alta, esile e orgogliosa, rosa dalle fiamme si spezza e precipita, trascinando la croce che ha sulla cima, è un urto al cuore: mio Dio, sembra il film di un Armagheddon, sembra un segno di fine del mondo. Fatichi a scuoterti dallo sgomento che Notre-Dame cinta dal fuoco suscita.

Turba un dubbio: può un incendio così terribile nascere in poche decine di minuti, da un incidente? Non vuoi nemmeno pensarci. Nelle immagini da Parigi il riverbero delle fiamme colora di porpora le facce dei parigini, per strada. Sono atterriti, e tristi. Si incenerisce un pezzo della loro vita, e di decine di generazioni alle loro spalle. Ottocento anni di storia: da qui fu convocata la Terza Crociata, nel 1185, e qui la Rivoluzione entrò come un’onda di devastazione, profanando e distruggendo ogni cosa: per farne il Tempio della Ragione. A Notre-Dame nel 1804 Napoleone fu incoronato imperatore. Sotto alle guglie il secolo successivo sfilarono i carri armati della Wehrmacht. Un macigno di storia quelle pietre, e una radice al fondo dei francesi.

Radice inconsapevole, magari. Forse molti si accorgono solo ora di quanto avevano cara quella cattedrale. Proprio da pochi giorni sedici grandi statue erano state rimosse dal tetto per andare al restauro: i dodici apostoli e i quattro evangelisti. Da centinaia d’anni vegliavano Parigi dall’alto, e, proprio ora che se ne sono andati, questa tragedia. Non si osa dirlo a voce alta, ma ci si pensa: proprio ora. Oltre alla tristezza, angoscia, come se la guglia di Notre-Dame che si spezza potesse essere un segno doloroso.

Nelle strade di Parigi ora alcuni si mettono a pregare. Per la cattedrale, grande madre di pietra che pareva indistruttibile. Mentre  ...

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Avvenire - 15/04/2019



Radici.
di Luigino Bruni

Le radici sono nascoste, al buio, invisibili, sono la vita. Per capire che non sono il passato ma il presente vivo c'è bisogno di un grande trauma. L'incendio di Notredame ha mostrato dove sono e quanto sono importanti le radici dell'Europa. Bruciava il futuro, non il passato. Bruciava la vita, non qualcosa di morto. E come, qualche volta, è la morte di un genitore che ci fa recitare l'ultima preghiera che ancora ci ricordavamo, sono certo che non pochi francesi che, come noi, avevano da tempo dimenticato il senso profondo di quella cattedrale e di quel bellissimo nome, ieri sera avranno recitato dal cuore 'Je vous salue Marie' ...
Come nel bellissimo racconto di R. Carver, Cattedrale, solo se saremo presi per mano dall'anima profonda della Francia e dell'Europa ormai cieca ma che, diversamente da noi, non ha dimenticato cosa sia veramente una cattedrale, la potremo ricostruire, insieme. Le cattedrali non sono stadi o supermercati: non si ricostruiscono senza vederle prima nell'anima. Coraggio Parigi, coraggio Europa.
(fonte: Bacheca Facebook di Luigino Bruni)



Nella notte di Parigi rischiarata dalle fiamme spettrali che illuminano lo scheletro di Notre Dame gruppi di fedeli, i volti sgomenti, pregano inginocchiati e recitano litanie, molti col rosario in mano. Il fuoco divora l’antichissimo terrazzo, soprannominato dagli architetti e dagli storici dell'arte "la foresta" per l'intreccio geniale dei legni costruito dai carpentieri medievali. Ma brucia anche la nostra “anima mundi”, creando un vuoto incolmabile.

La cattedrale, con la sua facciata decorata da immagini bibliche e i suoi gargoyles, ubicata nel cuore di Parigi, nella piazza omonima, non è solo una delle costruzioni gotiche più celebri del mondo e uno dei monumenti più visitati del Pianeta, ma anche il cuore stesso della cristianità occidentale, insieme a San Pietro, al Duomo di Milano e alla Frauenkirche di Monaco di Baviera.

Brucia una parte di noi, Notre Dame, simbolo d'Europa, la basilica amata da fedeli e laici, un binomio che si rispecchia nella legge francese che assegna il tempio allo Stato e il suo utilizzo alla Chiesa cattolica. ...

Non è certo la prima volta che la cattedrale subisce una devastazione. Notre Dame è infatti anche un incommensurabile palinsesto della coscienza europea. ...

Un importante ruolo nella campagna di sensibilizzazione per il restauro della cattedrale lo ebbe Victor Hugo con il suo celeberrimo romanzo Notre-Dame de Paris, pubblicato nel 1831, che racconta la storia del campanaro Quasimodo e della zingara Esmeralda. L'opinione pubblica si schierò a favore dell'impresa, come era nelle intenzioni di Hugo, e vi fu un grande interesse nei confronti dell'edificio.

Davanti al suo altare maggiore si sono svolte, oltre all’incoronazione di Napoleone, cerimonie di re e regine di Francia, la beatificazione di Giovanna d’Arco e le esequie delle figure politiche più importanti della storia nazionale, da De Gaulle a Mitterand. Il presidente Emmanuel Macron, di fronte alle fiamme che stanno distruggendo Notre-Dame ha sintetizzato con una frase il dolore dei francesi e degli occidentali: "Je suis triste ce soir de voir brûler cette part de nous", sono triste stasera nel veder bruciare una parte di noi...



Il mondo, non solo Parigi, si è fermato di fronte alle immagini terribili dell’incendio che per tutto il pomeriggio ha devastato uno dei simboli più importanti della cristianità europea. La cattedrale Notre-Dame di Parigi. Luogo di preghiera, punto di riferimento per l’intera città, protagonista di capolavori della letteratura francese, meta di turisti provenienti da tutto il mondo. 
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Sul posto si è recato l’arcivescovo di Parigi, mons. Michel Aupetit. “È un dramma”, ha detto, chiedendo tramite un tweet a tutti i sacerdoti della città di suonare le campane delle loro chiesa per invitare alla preghiera. La situazione è drammatica.
“I pompieri – dice l’arcivescovo – stanno ancora combattendo per salvare le torri di Notre-Dame di Parigi. Il telaio, il tetto e la guglia sono consumati. Preghiamo”. 

Anche il presidente francese, Emmanuel Macron, si è recato sul posto, rinviando il discorso alla nazione che era inizialmente programmato per stasera.

“Notre-Dame di Parigi in preda alle fiamme. È l’emozione di un’intera nazione. È una parte di noi a bruciare”.

A dare voce allo sgomento dei cattolici francesi, è anche mons. Éric de Moulins-Beaufort, neo eletto presidente dei vescovi. “Ho avuto un grido di orrore”, scrive. “Sono stato ordinato in questa cattedrale. Questo luogo rappresenta tanti eventi”. L’arcivescovo cita in particolare la manifestazione davanti alla cattedrale dopo gli attacchi al Bataclan nel novembre 2015. “Per un parigino, Notre Dame è una sorta di evidenza”. È “uno dei simboli degli sforzi di pace, bellezza, speranza, fede e anche al di là della fede cristiana. È una grande perdita, una grande ferita”. Ciò che ha colpito al cuore la città di Parigi è, in particolare, “la caduta della guglia”. “Rappresentava un dito teso verso Dio”, commenta mons. de Moulins-Beaufort. “Questo dramma ci ricorda che niente su questa terra è fatto per durare per sempre…”.

“È una parte della nostra carne ad essere stata sfregiata. Ma spero che questo creerà un nuovo slancio, un movimento universale”....“Siamo ben consapevoli che lo splendore di Notre-Dame va oltre la capitale e che rimarrà un importante simbolo della fede cattolica e un luogo in cui tutti, credenti e non credenti, potranno incontrarsi nei momenti importanti della storia del nostro Paese”, scrivono in una dichiarazione i vescovi francesi. “All’inizio di questa settimana santa”, dalla Conferenza episcopale viene lanciato l’invito “ai cattolici ad essere sempre più le pietre viventi della Chiesa vivendo il mistero della morte e risurrezione di Cristo, fonte della nostra speranza”
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Il giorno dopo
Il Papa: 
«Notre-Dame torni a essere segno di fede»
Salvi croce e altare - Le prime foto dell'interno

Il rogo per i lavori di restauro. Il dolore di Macron che visita la cattedrale. La Croce e l’Altare centrale si sono miracolosamente salvati

A seguito dell'incendio della cattedrale di Notre-Dame, "mi associo alla tua tristezza, così come a quella dei fedeli della tua diocesi, degli abitanti di Parigi e di tutti i francesi". Lo scrive il Papa in un messaggio all'arcivescovo di Parigi, Michel Aupetit, auspicando che "possa ridiventare, grazie al lavoro di ricostruzione e alla mobilitazione di tutti, splendido scrigno nel cuore della città, segno della fede", "patrimonio architettonico e spirituale di Parigi, della Francia e dell'umanità".

"In questi giorni santi, dove ricordiamo la passione di Gesù, la sua morte e la sua resurrezione, ti assicuro la mia vicinanza spirituale e la mia preghiera" scrive il Papa all'arcivescovo. "Questo disastro ha seriamente danneggiato un edificio storico. Ma sono cosciente che ha colpito anche un simbolo nazionale caro ai cuori dei parigini e dei francesi nella diversità delle loro convinzioni. Perché Notre-Dame è il gioiello architettonico di una memoria collettiva, il luogo di ritrovo per molti eventi importanti, la testimonianza di fede e preghiera dei cattolici in città", sottolinea ancora il Papa.

Francesco rileva ancora "il coraggio e il lavoro dei vigili del fuoco che sono intervenuti per circoscrivere il fuoco" e auspica che "la cattedrale di Notre-Dame possa ridiventare, grazie al lavoro della ricostruzione e la mobilitazione di tutti, lo splendido scrigno nel cuore della città, segno della fede di coloro che l'hanno costruita, chiesa madre della tua diocesi, patrimonio architettonico e spirituale di Parigi, Francia e umanità".

Già questa mattina in un tweet il direttore della Sala Stampa vaticana, Alessandro Gisotti, aveva scritto che "Il Papa è vicino alla Francia, prega per i cattolici francesi e per la popolazione parigina sotto lo shock del terribile incendio che ha devastato la cattedrale di Notre-Dame. Assicura le sue preghiere per tutti coloro che cercano di far fronte a questa drammatica situazione".

Ieri sera il portavoce aveva affermato: "La Santa Sede ha accolto con incredulità e tristezza la notizia del terribile incendio che ha devastato la Cattedrale di Notre Dame, simbolo della cristianità in Francia e nel mondo". "Esprimiamo vicinanza ai cattolici francesi e alla popolazione di Parigi e assicuriamo le nostre preghiere per i pompieri e quanti stanno facendo il possibile per far fronte a questa drammatica situazione".

“Addolorati per le fiamme che bruciano la cattedrale di Notre Dame”, i vescovi italiani hanno inviato “un abbraccio fraterno all’arcivescovo di Parigi, Michel Aupetit, e a tutti i fedeli della città e della Francia intera”. E aggiungono: “Uniamo le nostre preghiere per i fratelli francesi a quelle dei molti che, in queste ore, vedono bruciare 800 anni di patrimonio comune della fede. È un momento molto triste per tutti”.

Notre-Dame, cattedrale di Parigi, capolavoro gotico e patrimonio dell'umanità, è stata divorata da un maxi incendio, ma la sua struttura, la facciata e i tesori che custodisce sono stati salvati. La sua guglia, uno dei simboli della capitale francese, è crollata dopo essere stata preda per più di un'ora delle fiamme.


"L'incendio è spento, ma la stabilità della cattedrale e la profondità strutturale del danno sono ancora incerti", ha detto il segretario di Stato francese all'Interno, Laurent Nunez, arrivato sul posto all'alba. E' convocata alle questa mattina una riunione di esperti che faranno il punto con i vigili del fuoco, anche per capire se questi potranno continuare la loro missione all'interno della cattedrale. "Sul posto - ha detto Nunez - sono ancora al lavoro un centinaio di vigili del fuoco con otto mezzi antincendio. La questione - ha concluso - è strutturale: sapere come l'edificio resisterà al gravissimo incendio che ha subito la notte scorsa".

Le foto documentano che la Croce e l’Altare centrale si sono miracolosamente salvati.

La volta della navata centrale di Notre-Dame a Parigi è crollata in alcune sezioni e sul transetto, dove poggiava la guglia: è quanto si vede nelle prime immagini riprese dall'interno della cattedrale nella notte dai vigili del fuoco. Dalle voragini sulla volta si vedono i bagliori della struttura del tetto che ancora brucia. I rilievi in marmo appaiono bruniti dal fumo e in fondo all'abside si vede la croce dell'Altare maggiore. A terra pezzi di legno fumante.

Piangono i parigini, si ferma la politica, come ha voluto il presidente Emmanuel Macron, che proprio stasera avrebbe dovuto annunciare in diretta tv importanti riforme. E che, in preda alla commozione, ha dato il primo segnale di riscossa: "La ricostruiremo tutti insieme".


Non lo dimenticheranno i tanti parigini che sono usciti di casa e hanno raggiunto sul parapetto della Senna, a sud dell'Ile-de-la-Cité, i turisti  ...



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Avvenire Redazione Internet 16 aprile 2019