Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino
Vangelo: Mc 7,31-37
Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino
Vangelo: Mc 7,31-37
Il brano è posto da Marco a conclusione della prima parte della sezione dei pani ed ha il suo centro nel riferimento a Is 35,5, che da' all'episodio un chiaro senso messianico. Il sordomuto, che è impedito nella parola perché < < ha bocca e non parla, ha orecchie e non ode >> ( Sal 115), raffigura i discepoli, dietro i quali si intravede la comunità di Marco che non ha ancora ben compreso chi è il loro Maestro. Gesù si ha oltrepassato il confine di Israele e si trova in territorio pagano (Tiro e Sidone) quasi venendo meno al suo mandato ( 7,27), perché l'amore misericordioso del Padre non può essere solo per Israele (o per la Chiesa ) ma è per tutti anche per i pagani. Anche loro sono chiamati alla fede, e perché questo avvenga, è necessario che siano guariti dalla loro idolatria, di cui sordità e mutismo sono simboli. Anch'essi devono avere la possibilità di poter ascoltare la Parola di Gesù che guarisce, libera e salva, per poi poter venire alla fede. Solo chi è guarito nell'udito e può ascoltare è poi in grado di parlare correttamente, ma soltanto dopo essere stato toccato dalla saliva di Gesù, simbolo dello Spirito di Dio. Mettiamoci allora in ascolto obbediente della Parola del Signore chiedendogli il dono del suo Santo Spirito. Leggiamola, meditiamola, contempliamola perché possa, giorno dopo giorno, convertirci dalle nostre idolatrie, sciogliendo così la nostra lingua in canto di gioia e di lode al vero Dio della vita. << Senza questo, la comunità rimane nel mutismo più assoluto e non può esprimere e vivere la propria fede >> (cit.).