Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino
Vangelo: Mc 9,30-37
Ci troviamo alla seconda delle tre predizioni della passione, morte e resurrezione che caratterizzano la salita che condurrà Gesù a Gerusalemme. Anche questa volta, come accade per gli altri due annunci ( 8,32ss ; 10,35,ss), segue l'incomprensione dei discepoli che, come Pietro a Cesarea, sono in attesa di un messia differente, un messia forte, potente e trionfante, che instauri il suo regno impadronendosi del potere e annientando i nemici. Un messia che giustifichi le loro inconfessate manie di grandezza, le loro brame di valere e di prevalere sugli altri, un messia che, come dice Gesù, <<pensa secondo gli uomini e non secondo Dio>> (8,33). E' questa la tentazione che non riguarda solo Gesù e Israele, essa affiora inquietante - oggi come ieri - anche nella comunità di Gesù. L'autentica realizzazione di quanti credono nel Dio di Gesù, passa invece attraverso l'amore fraterno, l'umiltà e il servizio gli uni per gli altri. Se Gesù è venuto per servire e dare la vita per tutti, la più grande ambizione del discepolo dovrà essere quella di seguire il suo Maestro nel servizio umile e gioioso ai fratelli. Questa è la via tracciata e percorsa da Gesù e il discepolo sarà veramente tale quando diverrà capace di rinnegare se stesso amando come il Maestro.