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sabato 14 settembre 2019

Viaggio di Papa Francesco in Mozambico, Madagascar e Maurizio - Partenza - Incontro con i giornalisti - Arrivo in Mozambico (foto, testi e video)


VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ FRANCESCO
IN MOZAMBICO, MADAGASCAR E MAURIZIO
(4 - 10 SETTEMBRE 2019)



Mercoledì, 4 settembre 2019

ROMA - MAPUTO
8:00 Partenza in aereo dall’Aeroporto di Roma/Fiumicino per Maputo
Incontro del Santo Padre con i giornalisti durante il volo diretto a Maputo
18:30 Cerimonia di benvenuto all’Aeroporto di Maputo

E' iniziato il 31° viaggio apostolico di Papa Francesco in tre Paesi dell’Africa australe. 
L'aereo papale è decollato poco dopo le 8.00 sulla piazzola di parcheggio dello scalo romano riservata all'aereo Alitalia, un Airbus A-330 battezzato "Giovanni Battista Tiepolo", il saluto al Papa delle autorità religiose e civili. Quindi, sorridente, sorreggendosi con la mano destra sul corrimano della scaletta dell'aereo, ilo Pontefice ha raggiunto di buon passo il portellone di ingresso dell'Airbus. Da qui, poco prima di entrare all'interno del velivolo si è soffermato per salutare il comandante del volo e le due hostess che lo stavano accogliendo, infine si è voltato per porgere un saluto a tutti gli altri presenti.

In mattinata, prima di lasciare Casa Santa Marta, il Papa ha incontrato circa 12 persone accolte dal Centro Astalli e dalla Comunità di Sant’Egidio, provenienti da Mozambico, Madagascar e Mauritius. Il gruppo era accompagnato dall’Elemosiniere, cardinale Konrad Krajewski.
Inoltre con un tweet invita tutti ad accompagnarlo con la preghiera.





In occasione della partenza per il Mozambico, Madagascar e Mauritius, il Papa, come di consueto, ha inviato un telegramma al presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, rivolgendogli “il suo deferente saluto” accompagnato da “fervide preghiere per il bene del popolo italiano”. Papa Francesco ha anche ricordato il suo “vivo desiderio di incontrare i fratelli nella fede e gli abitanti di quelle care nazioni”.

In risposta il presidente Mattarella così scrive:
«La ringrazio sentitamente per il messaggio che mi ha indirizzato in occasione della sua partenza per il Mozambico, il Madagascar e le Isole Mauritius a cinquant'anni dalla storica visita in Africa di San Paolo VI.
Il Viaggio Apostolico che ella si accinge a compiere quale "Pellegrino di pace" sarà testimonianza di come la Chiesa continui a riporre rinnovata fiducia nell'opera di coloro che, in quei Paesi, e nell'intero continente, sono impegnati a promuovere la dignità della persona, la riconciliazione tra le comunità e lo sviluppo sostenibile.
L'occasione mi è gradita per rinnovarle i sensi della mia profonda stima e dell'altissima considerazione degli italiani tutti».

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SALUTO DEL SANTO PADRE AI GIORNALISTI
DURANTE IL VOLO DIRETTO A MAPUTO
Volo Papale
Mercoledì, 4 settembre 2019

Salutando, come di consueto, gli operatori dei media che lo accompagnano sul volo papale, Francesco ha rivolto ai giornalisti alcune parole, introdotto dalla presentazione del direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, a cui i presenti hanno fatto gli auguri per il suo “nuovo servizio alla Chiesa e al Santo Padre”


Il testo integrale

MONS. RUEDA:
Buongiorno a tutti! Sono molto contento, non di presentare - perché tutti voi lo conoscete – il nuovo direttore della Sala Stampa, il Dr. Matteo Bruni, che ci ha accompagnato in tutti i viaggi apostolici, però gli diamo oggi un caro saluto e tutti i nostri auguri in questa nuova missione, in questo nuovo servizio alla Chiesa e al Santo Padre. Tutti noi conosciamo le sue competenze, la sua generosità per svolgere con idoneità questo prezioso servizio. Grazie.

BRUNI:
Grazie, Mons. Rueda. Grazie al Santo Padre per la fiducia in questo nuovo incarico e grazie anche a voi per l’affetto di tanti anni di lavoro insieme su questi aerei e in occasioni simili.

Oggi, Santo Padre, siamo una comunità di lavoro di un po’ meno di 70 giornalisti, di cui alcuni che vengono dai Paesi che visiteremo: ci sono quattro giornalisti del Mozambico, una giornalista del Madagascar e tre che vengono dalle Mauritius. Allora, buongiorno a tutti. Non mi dilungo oltre, se non per ringraziarLa delle parole che ci dirà, di quelle che ci dirà insieme ai gesti che ci accompagneranno in questi giorni e per il piacere di poter essere Suoi compagni di viaggio. Grazie, Santo Padre!

PAPA FRANCESCO:
Buongiorno! Grazie della compagnia, grazie dell’aiuto. Speriamo che questo viaggio un po’ lungo dia dei frutti, grazie tante. Oggi non è presente la “decana” [Valentina Alazraki], sarebbe stato il suo 153° viaggio, credo… Ma c’è il “co-decano” della Reuters, Pulella: lui prende il comando… e vada avanti! Grazie tante. Ma sulla decana vorrei dire che l’altro giorno è uscito il suo ultimo libro sulle donne maltrattate - davvero un gioiello - per far capire il dolore e lo sfruttamento delle donne al giorno d’oggi. Dobbiamo riflettere su questo tema. Ringrazio Valentina per questo lavoro che ha fatto, così accurato, un bel libro. Poi vorrei dirvi che ci sono, credo il 50°, della EFE, spagnola… dov’è Cristina Cabrejas?... Ottanta? Ah, è più giovane di me ancora… Poi dirò a Matteo Bruni, nell’incontro finale, di darle un posto speciale perché faccia le domande che creda opportune, una o due domande, con tutta libertà, fuori programma. Un omaggio alla EFE. Grazie. Adesso avrò il piacere di salutarvi tutti. Grazie.

* * *
Grazie tante, buon proseguimento.
Vorrei invitarvi, ognuno nel suo cuore, a fare una preghiera per le vittime degli uragani nelle Bahamas: è povera gente che di colpo, da un giorno all’altro, perde la casa, perde tutto, anche la vita. Ognuno nel suo cuore faccia una preghiera per questi fratelli e sorelle che stanno soffrendo per questi uragani nelle Bahamas. Grazie.

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Lo spazio angusto della fusoliera dell'aereo, che azzera le distanze protocollari, e la confidenza che alcuni vaticanisti di lungo corso ormai hanno con Papa Francesco ha favorito un simpatico colpo di scena. Girando e stringendo mani tra i giornalisti sul volo verso il Mozambico, a un tratto uno dei colleghi, Phil Pullella della Reuters – non nuovo a siparietti col Pontefice, il quale peraltro l’aveva appena definito “co-decano” della Sala Stampa – ha srotolato davanti a Francesco un pezzo di nastro bianco-rosso-giallo, di quelli che i pompieri usano per delimitare le zone operazioni. Lo scambio di battute e la risata di tutti è stata automatica, immortalata da dozzine di foto, ovviamente riferendosi alla notizia del Papa chiuso in ascensore che aveva fatto il giro del mondo domenica scorsa dopo l'Angelus.

Tra doni e brevi scambi di parole, per il Papa c’è stato anche modo di un veloce commento al libro di Nicolas Senèze uscito oggi in Francia dal titolo “Come l’America vuole cambiare Papa” (Comment l'Amérique veut changer de Pape). È stato lo stesso autore, giornalista di “La Croix” presente sul volo, a consegnarlo a Francesco, che ne aveva letto un’anticipazione sul “Messaggero”. Un libro che fotografa una realtà critica, ma proprio le “critiche” sono considerate dal Papa “sempre un onore”, ha riferito poi il direttore della Sala Stampa Vaticana, Matteo Bruni. E lo sono “particolarmente quando vengono da pensatori autorevoli", in “questo caso di una nazione importante”.



Dopo 10 ore di volo, l’aereo papale è atterrato poco dopo le 18.00 all'aeroporto della capitale Maputo, la città più grande del Paese africano, che sorge sull’estuario del Santo Spirito.

Ad accogliere il Papa, in una serata ventosa di settembre, il presidente della Repubblica, Filipe Jacinto Nyusi, e la consorte. Con le delegazioni e i vescovi del Mozambico, ai margini della pista d’atterraggio anche un folto gruppo di fedeli: due bambini in abito tradizionale hanno salutato il Pontefice, quindi è stato tutto un susseguirsi di musiche, danze e canti folcloristici a simboleggiare la gioia di un abbraccio ma anche “speranza, pace e riconciliazione”, i temi del viaggio, a poche settimane dall’accordo di pace siglato ad agosto dal capo di Stato con l’opposizione della Renamo. 

Dopo la cerimonia di benvenuto in aeroporto, il trasferimento del Papa in Nunziatura, nella zona centrale di Maputo, in cui si concentrano le sedi delle rappresentanze diplomatiche, sullo sfondo dell’Oceano Indiano. Durante il tragitto in papamobile, il saluto festoso della popolazione al Pontefice, ricambiato dal sorriso di Francesco. Un gruppo di giovani ha quindi accolto il Santo Padre all’esterno della Nunziatura, come riferito dalla Sala Stampa della Santa Sede. Poi, all’ingresso della residenza, il saluto col personale religioso della rappresentanza pontificia.

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