"Un cuore che ascolta - lev shomea"
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo
e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)
Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino
Vangelo:
Passare per la porta stretta è difficile, solo «poveri, storpi, zoppi e ciechi» (14,13), gli ultimi possono entrare perché sono come Gesù. Ora il il Signore si rivolge ai discepoli perché facciano discernimento se anche loro fanno parte degli ultimi, condizione necessaria per stare con lui. Se, nel nostro cammino di credenti, trascuriamo di vivere come Gesù, diventiamo «sale insipido» (14,35), buono solo per essere gettato e calpestato. Consegnandoci a Gesù senza alcuna riserva, assumendo il suo vissuto, avremo certamente la forza per portare la nostra croce, il coraggio, cioè, di subire le persecuzioni nel suo Nome, di accettare il disprezzo e la derisione del mondo. Siamo sempre tentati di fare uso del potere - per carità, a fin di bene - scimmiottando e facendo a gara con il mondo, cercando una vuota visibilità, dimenticando che la nostra identificazione con Gesù crocifisso è l'unica nostra forza. Gesù ha scartato tutto questo come tentazione diabolica (4,1-12), ben conscio che, lasciarsi vincere dalle lusinghe del potere, ritarda più di ogni altro male l'avvento del Regno. «Il discernimento evangelico, purtroppo, non è un genere che abbondi sul mercato; oggi certo non più di una volta» (cit.). Se il desiderio di coloro che amano il mondo è la ricchezza e il potere, quello dei discepoli deve essere quello della povertà e dell'umiltà. Il Regno appartiene agli ultimi, perché Gesù stesso si è fatto ultimo, l'ultimo di tutti.