UDIENZA GENERALE
Piazza San Pietro
Mercoledì, 5 giugno 2019
Mercoledì, 5 giugno 2019
Papa Francesco ha benedetto in piazza San Pietro la Fiaccola per la pace del 41° pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto, che raggiungerà lo stadio Helvia Recina di Macerata sabato prossimo, dopo un percorso di circa 300 chilometri. A salutare il Papa, prima dell’udienza generale, mons. Giancarlo Vecerrica, ideatore del cammino e vescovo emerito di Fabriano-Matelica, mons. Fabio Dal Cin, arcivescovo di Loreto, e mons. Giampietro Dal Toso, presidente delle Pontificie opere missionarie. Papa Francesco ha salutato personalmente il gruppo di 25 atleti della Fiaccola, provenienti soprattutto da Marche, Puglia e Umbria ed accompagnato dalla tedofora Lucia Calzolaio, studentessa universitaria, insieme ad una delegazione di volontari del pellegrinaggio, presenti a Roma per l’occasione. “Ci sentiamo sabato”. Questo l’appuntamento che, con grande familiarità, Papa Francesco ha dato a mons. Vecerrica e alla delegazione che ha portato la fiaccola in piazza San Pietro. Prima di benedire la Fiaccola, Francesco si è brevemente intrattenuto soprattutto con la tedofora, dalla quale ha ricevuto il kit del pellegrinaggio insieme con una raccolta di poesie e un messaggio personale; lasciandosi fotografare con tutto il gruppo ha salutato tutti con le parole: “Dio vi benedica. Pregate per me”.
C’è anche un piccolo gruppo di cinesi tra i 15mila fedeli presenti in piazza San Pietro, in una soleggiata giornata romana, finalmente in linea con le temperature adatte al periodo. Il Papa ha fatto il suo ingresso dall’Arco delle Campane alle 9.10 circa, e subito – come è ormai diventata consuetudine – ha fatto salire a bordo cinque ragazzi, tre femmine e due maschi, riconoscibili dai cappellini multicolori con visiera per ripararsi dal sole, che si possono godendo il giro tra i vari settori delimitati dal colonnato del Bernini. Protagonisti dell’udienza, come sempre, i più piccoli, che Francesco ha baciato e accarezzato lungo il percorso, aiutato dai solerti uomini della Gendarmeria vaticana. Moltissimi gli striscioni e le bandiere che sventolano tra la folla munita di telefonini pronti per le foto e i selfie, tra cui quella bianco e azzurra dell’Argentina. Presente in piazza, tra gli altri gruppi, anche una delegazione del pellegrinaggio a piedi da Macerata a Loreto. Terminato il giro sulla jeep bianca scoperta, il papa si è amabilmente congedato dai suoi piccoli ospiti, salutandoli uno ad uno prima di farli scendere, e si è diretto verso la prima fila delle transenne, per stringere la mano ad alcuni fedeli che lo reclamavano, prima di percorrere a piedi il tragitto che lo separa dalla sua postazione al centro del sagrato.
Catechesi sul Viaggio Apostolico in Romania
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Nello scorso fine settimana ho compiuto un viaggio apostolico in Romania, invitato dal Signor Presidente e dalla Signora Primo Ministro. Rinnovo ad essi il mio ringraziamento e lo estendo alle altre Autorità civili ed ecclesiastiche e a tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di questa visita. Soprattutto rendo grazie a Dio che ha permesso al Successore di Pietro di ritornare in quel Paese, vent’anni dopo la visita di San Giovanni Paolo II.
In sintesi, come annunciava il motto del Viaggio, ho esortato a “camminare insieme”. E la mia è gioia è stata il poterlo fare non da lontano, o dall’alto, ma camminando io stesso in mezzo al popolo romeno, come pellegrino nella sua terra.
I diversi incontri hanno evidenziato il valore e l’esigenza di camminare insieme sia tra cristiani, sul piano della fede e della carità, sia tra cittadini, sul piano dell’impegno civile.
Come cristiani, abbiamo la grazia di vivere una stagione di relazioni fraterne tra le diverse Chiese. In Romania la gran parte dei fedeli appartiene alla Chiesa Ortodossa, guidata attualmente dal Patriarca Daniel, al quale va il mio fraterno e riconoscente pensiero. La Comunità cattolica, sia “greca” sia “latina”, è viva e attiva. L’unione tra tutti i cristiani, pur incompleta, è basata sull’unico Battesimo ed è sigillata dal sangue e dalla sofferenza patita insieme nei tempi oscuri della persecuzione, in particolare nel secolo scorso sotto il regime ateistico. C’è anche un’altra comunità luterana che professa anche la fede in Gesù Cristo, ed è in buoni rapporti con gli ortodossi e con i cattolici.
Con il Patriarca e il Santo Sinodo della Chiesa Ortodossa Romena abbiamo avuto un incontro molto cordiale, nel quale ho ribadito la volontà della Chiesa Cattolica di camminare insieme nella memoria riconciliata e verso una più piena unità, che proprio il popolo romeno invocò profeticamente durante la visita di San Giovanni Paolo II.
Questa importante dimensione ecumenica del viaggio è culminata nella solenne Preghiera del Padre Nostro, all’interno della nuova, imponente cattedrale Ortodossa di Bucarest. Questo è stato un momento di forte valore simbolico, perché il Padre Nostro è la preghiera cristiana per eccellenza, patrimonio comune di tutti i battezzati. Nessuno può dire “Padre mio” e “Padre vostro”; no: “Padre Nostro”, patrimonio comune di tutti i battezzati. Abbiamo manifestato che l’unità non toglie le legittime diversità. Possa lo Spirito Santo condurci a vivere sempre più come figli di Dio e fratelli tra di noi.
Come Comunità cattolica abbiamo celebrato tre Liturgie eucaristiche. La prima nella Cattedrale di Bucarest, il 31 maggio, festa della Visitazione della Vergine Maria, icona della Chiesa in cammino nella fede e nella carità.
La seconda Eucaristia nel Santuario di Șumuleu Ciuc, meta di moltissimi pellegrini. Là, la Santa Madre di Dio raccoglie il popolo fedele nella varietà delle lingue, delle culture e delle tradizioni.
E la terza celebrazione è stata la Divina Liturgia a Blaj, centro della Chiesa Greco-Cattolica in Romania, con la Beatificazione di sette Vescovi Martiri greco-cattolici, testimoni della libertà e della misericordia che vengono dal Vangelo. Uno di questi nuovi Beati, Mons. Iuliu Hossu, durante la prigionia scrisse: «Dio ci ha mandato in queste tenebre della sofferenza per dare il perdono e pregare per la conversione di tutti». Pensando alle tremende torture a cui erano sottoposti, queste parole sono una testimonianza di misericordia.
Particolarmente intenso e festoso è stato l’incontro con i giovani e le famiglie, tenutosi a Iaşi, antica città e importante centro culturale, crocevia tra occidente e oriente. Un luogo che invita ad aprire strade su cui camminare insieme, nella ricchezza delle diversità, in una libertà che non taglia le radici ma vi attinge in modo creativo. Anche questo incontro ha avuto carattere mariano e si è concluso con l’affidamento dei giovani e delle famiglie alla Santa Madre di Dio.
Ultima tappa del viaggio è stata la visita alla comunità Rom di Blaj. In quella città i Rom sono molto numerosi, e per questo ho voluto salutarli e rinnovare l’appello contro ogni discriminazione e per il rispetto delle persone di qualsiasi etnia, lingua e religione.
Cari fratelli e sorelle, ringraziamo Dio per questo viaggio apostolico, e chiediamo a Lui, per intercessione della Vergine Maria, che esso porti frutti abbondanti per la Romania e per la Chiesa in quelle terre.
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Saluti:
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Sabato prossimo, 8 giugno, ricorrerà il quinto anniversario dell’incontro, qui in Vaticano, dei Presidenti di Israele e di Palestina con me e il Patriarca Bartolomeo. Alle ore 13 siamo invitati a dedicare “un minuto per la pace” - di preghiera, per i credenti; di riflessione, per chi non crede -: tutti insieme per un mondo più fraterno. Grazie all’Azione Cattolica internazionale che promuove questa iniziativa.
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Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana.
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Un pensiero particolare rivolgo ai giovani, agli anziani, agli ammalati e agli sposi novelli. Domenica prossima celebreremo la solennità della Pentecoste. Il Signore vi trovi tutti pronti ad accogliere l’abbondante effusione dello Spirito Santo. La grazia dei suoi doni infonda in voi nuova vitalità alla fede, rinvigorisca la speranza e dia forza operativa alla carità.
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Al termine del post proponiamo questo video di 60 secondi, con le immagini dell'intenso viaggio apostolico di Papa Francesco in Romania. Dall'incontro con le autorità, con il patriarca Daniel e il Sinodo della Chiesa ortodossa romena a Bucarest, alla Messa nel santuario di Sumuleu Ciuc; dall'incontro mariano con la gioventù e le famiglie a Iasi, alla Divina Liturgia a Blaj per la beatificazione di sette vescovi greco-cattolici martiri, vittime del regime comunista; alla visita oggi pomeriggio, al quartiere di Blaj, Barbu Lautaru, per l'incontro con la locale comunità rom. Infine la cerimonia di congedo dalla Romania all'aeroporto di Sibiu