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domenica 10 dicembre 2017

Medjugorje: culto autorizzato. Cosa cambia?


L'inviato del Papa firma la svolta su Medjugorje: culto autorizzato

C'erano una volta i pellegrinaggi a Medjugorje, il santuario della Bosnia-Herzegovina luogo, dall'81, di presunte apparizioni mariane, trasferte religiose organizzate anche da molti vescovi e cardinali con l'accortezza, tuttavia, di non dare troppo nell'occhio. Molti di loro erano e sono impauriti dall'ostilità di una parte delle gerarchie che non ha mai visto di buon occhio i milioni di fedeli che si recano lì ogni anno in cerca di guarigione, consolazione, un contatto con il soprannaturale. In incognito, ad esempio, è più volte andato nel paesino il cui nome significa semplicemente «tra le montagne» il cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna, discepolo di Joseph Ratzinger e nello stesso tempo punta di diamante di Francesco nella Mitteleuropa.

Ebbene, da oggi tutta questa prudenza non ha più motivo di esistere. Secondo, infatti, quando ha dichiarato alla rivista religiosa Aleteia monsignor Henryk Hoser, arcivescovo di Varsavia- Praga, inviato speciale del Papa per la pastorale nella stessa Medjugorje, «il culto è autorizzato». E ancora: «Non è proibito e non deve svolgersi di soppiatto. Da oggi, le diocesi e altre istituzioni possono organizzare pellegrinaggi ufficiali. Non ci sono più problemi» . Hoser ha rilasciato la sua notevole dichiarazione nel giorno in cui lascia per limiti di età la sua diocesi per passare a tempo pieno come delegato papale nello stesso santuario.

Non sono trascorsi che pochi mesi dalle parole di fuoco che Francesco riservò ai presunti veggenti di Medjugorje di ritorno lo scorso maggio da Fatima: «Preferisco la Madonna Madre a quella che fa il capo di ufficio telegrafico che ogni giorno invia un messaggio», disse riferendosi ai messaggi che in varie parti del mondo dicono di ricevere da Maria. Eppure, l'annuncio di Hoser non è in contraddizione con il suo pensiero. Per il Papa, infatti, «il fatto spirituale e pastorale» di Medjugorje, e cioè l'evidenza che la gente «si converte» , «incontra Dio», «cambia vita», resta. E tutto ciò è da valorizzare a prescindere dall'ostilità di parte delle gerarchie. Disse in proposito il vaticanista Benny Lai: «La curia gioca il suo ruolo di istituzione monolitica. Cerca sempre di resistere fino all'ultimo ai visionari, veri o presunti tali. Ancora oggi le guarigioni di Lourdes sono guardate con sospetto».

Nelle mani del Papa c'è da tempo il resoconto finale della Commissione guidata dal cardinale Camillo Ruini sulle apparizioni. Il testo è positivo sulle prime manifestazioni: tredici voti favorevoli al riconoscimento della soprannaturalità delle prime sette, un voto contrario e uno sospensivo. Nel merito era il Sant'Uffizio, e in particolare l'ex prefetto Gerhard Müller, ad avere delle perplessità. Con lui, anche monsignor Ratko Peric, vescovo di Mostar, che ha dichiarato come la Madonna di Medjugorje sia una «figura ambigua » . «Non è la vera Madonna, la Madre di Dio» , ha detto. Oggi molti di questi dubbi restano, ma nello stesso tempo l'annuncio di Hoser segna un punto non da poco per il culto del luogo, per i pellegrinaggi, per tutti coloro che da anni partono per cercare il divino in questo paesino sperduto nella ex Jugoslavia. E non è escluso che presto la stessa Santa Sede si esprima pubblicamente anche sulle apparizioni, lasciando aperta la possibilità della loro veridicità.

Molta diffidenza di alcune gerarchie su Medjugorje è data dall'innegabile business che si è creato intorno al santuario. Il giro d'affari, infatti, si stima sia di oltre 11 miliardi di euro: 5 miliardi ascrivibile all'organizzazione dei pellegrinaggi, 3 miliardi agli introiti di bar, ristoranti e alberghi; altri tre miliardi a offerte e donazioni.
(fonte: articolo di Paolo Rodari - Repubblica 9/12/2017)

Intervista esclusiva con l'inviato del Papa al santuario mariano

“Il culto di Medjugorje è autorizzato. Non è proibito e non deve svolgersi di soppiatto. La mia missione consiste precisamente nell’analizzare la situazione pastorale e nel proporre delle migliorie”, afferma mons. Henryk Hoser, arcivescovo di Varsavia-Praga in Polonia, inviato speciale di Papa Francesco per la pastorale del santuario di Medjugorje, in Bosnia-Herzegovina, luogo di presunte apparizioni mariane che dal 1981 attira milioni di persone.

“Da oggi, le diocesi e altre istituzioni possono organizzare pellegrinaggi ufficiali. Non ci sono più problemi”, continua l’arcivescovo in un’intervista accordata ad Aleteia nella sua residenza situata in un quartiere di Varsavia.
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«È vero quello che ho detto, anche se forse è stato un po' esagerato nei toni, ma è assolutamente autentico che si possono organizzare i pellegrinaggi di preghiera a Medjugorje senza alcun problema, purché siano spirituali e non riguardino le apparizioni della Madonna ai veggenti».

Monsignor Henryk Franciszek Hoser, arcivescovo emerito di Varsavia-Praga, parla a Il Giornale dopo il clamore suscitato dalle sue parole sul «culto di Medjugorje che è adesso autorizzato». Dal Vaticano fanno sapere che Papa Francesco non ha dato alcuna istruzione su Medjugorje ma il delegato di Bergoglio, inviato nella piccola cittadina della Bosnia-Erzegovina per «indagare» sulla situazione pastorale e per conoscere le esigenze dei fedeli, precisa oggi che «il decreto che vietava ai vescovi di organizzare i pellegrinaggi non è più attivo».
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