Nel paese del prete di Pax Christi il Natale è senza luminarie:
“Così risparmiamo e aiutiamo i poveri”
L’iniziativa di don Renato Sacco si ripete da 28 anni, sostenute iniziative in Africa e nell’ex Jugoslavia
Niente stelle che penzolano appese da un lato all’altro della strada, addio alle ghirlande luminose. Anche quest’anno nessuna luminaria a Cesara: il paese sul Lago d’Orta sceglie, come da 28 anni, di rinunciare agli addobbi pubblici preferendo «un Natale a luci spente» e utilizzando i fondi che avrebbero dovuto colorare il paese per iniziative di solidarietà. Lo hanno comunicato, con un manifestino, il sindaco Erika Bonfanti e il parroco don Renato Sacco, coordinatore nazionale di Pax Christi.
«Non abbiamo cancellato il Natale, ci mancherebbe altro - spiega il sacerdote -, ma lo abbiamo riportato alla sua vera dimensione e al significato più autentico che è quello della gioia, del dono verso gli altri e in modo particolare nei confronti di chi ha bisogno». Don Renato Sacco aggiunge: «Non sono gli addobbi nelle piazze e nelle strade che “fanno” il Natale, ma la pace nei cuori, nelle famiglie e nel mondo».
Così, in tutti questi anni a Cesara, rinunciando alle luminarie sono stati raccolti e utilizzati 126.000 euro.
Iniziativa dal 1989
La prima volta, nel 1989, vennero risparmiati e inviati all’Unicef un milione e 743 mila lire, e poi, con il trascorrere degli anni e delle feste di Natale, rinunciando alle luci sono stati inviati soldi in Burundi, nella ex Jugoslavia martoriata dalla guerra, e in altri Paesi come il Pakistan, a costruire pozzi dove l’acqua non esiste. All’estero, ma anche in Italia: decine di migliaia di euro sono andati a sostenere gli alluvionati in Ossola e i terremotati in Abruzzo e nel Centro Italia e anche alle associazioni che aiutano le persone disabili. Sarà così anche quest’anno.
«Con quanto risparmieremo rinunciando alle luci, 3.000 euro è l’impegno del Comune, e con le offerte che arriveranno quest’anno aiuteremo alcune famiglie della zona che si trovano in difficoltà economica - spiega il sindaco Bonfanti -. Altri fondi andranno a Chiara Castellani, da 26 anni medico a Kimbau nella Repubblica democratica del Congo».
Lumini sui balconi
Luci lungo le strade resteranno quindi spente, ma centinaia di lumini saranno accesi sui balconi e sui davanzali di Cesara. L’effetto è suggestivo e testimonia l’impegno di una comunità a favore di chi soffre. Tutti i fine settimana dell’Avvento al termine di ogni messa ad offerta si potranno acquistare lumini che ogni domenica sera alle 19 verranno accesi contemporaneamente fuori dalla case e davanti ai monumenti dei caduti di tutte le guerre: passate e presenti. «Per ricordare che la guerra non ha mai vincitori - conclude don Renato Sacco - ma è una sconfitta di tutti. A Natale, festa della pace, queste cose bisogna ricordarle».
(fonte: La Stampa - Vatican Insider)