ANDIAMO PER CONDIVIDERE LA NOSTRA CASA CON I POVERI
di Don Tonino Bello
“Gli auguri di Buon Natale stavolta sono accompagnati da una bella notizia. Giuseppe e Maria, in giro qui da noi e alla ricerca di un albergo dove far nascere Gesù, hanno trovato ospitalità. Finalmente quest’anno il Natale non ci parla di porte sbattute in faccia, di rifiuti egoistici, di indifferenze agghiaccianti. Ma che cosa è successo di così importante da determinare questo colpo di grazia, che visto dal di fuori avrebbe tutti i numeri per apparire anche un colpo di scena?
A parte gli sfrattati, i tossicodipendenti e i marocchini, ci sono situazioni penosissime di persone che non hanno dove poggiarsi una notte. Non abbiamo una casa di accoglienza che risponda a un minimo di pressanti esigenze. Non abbiamo una cattedrale della carità dove strutturare un osservatorio permanente dei problemi dell’uomo in sofferenza, e dove questi stessi problemi vengano affrontati e risolti non solo con i pannoloni caldi dell’assistenzialismo ambulatoriale, ma anche con uno studio organico che vada alle radici del male e ne prevenga le funeste esposizioni.
Finalmente una porta si è aperta. Le suore hanno risposto all’appello e hanno offerto alla diocesi una notevole porzione della casa perché si traducano nei segni dell’accoglienza le speranze dei più poveri. Auguri a tutti. Il Natale vi porti la pace interiore e un desiderio incontenibile di divenire più umani. Che significa poi: romperla con l’egoismo, riscoprirsi nel petto un cuore di carne e vivere un’esistenza”.