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lunedì 15 dicembre 2014

Patriarca caldeo chiede preghiera e digiuno alla vigilia di Natale per il ritorno dei profughi a Mosul

Patriarca caldeo: Digiuno alla vigilia di Natale 
per il ritorno dei profughi a Mosul
di Joseph Mahmoud

Erbil (AsiaNews) - Il patriarca caldeo di Baghdad Louis Raphael Sako, invita tutti i cristiani dell'Iraq a fare un digiuno alla vigilia di Natale per implorare dal Signore il ritorno dei profughi a Mosul e nella piana di Ninive. Allo stesso tempo, egli chiede ai suoi fedeli di non organizzare "alcun festeggiamento mondano" a Natale e a Capodanno come "segno di solidarietà con i loro fratelli sfollati, che stanno vivendo una sofferenza indescrivibile".

Il patriarca caldeo ricorda di aver visitato in questi giorni "alcuni campi dei profughi in Ankawa, e in Alqosh e nei villaggi di Amadiya e Aqra. Ho incontrato i preti di Zakho, e ho esperimentato quanto è pesante e dolorosa la loro croce".

Le zone citate sono nel Kurdistan, dove oltre 120mila cristiani hanno trovato rifugio fuggendo da Mosul e dalla piana di Ninive perché cacciati o braccati dall'Esercito islamico a rischio della vita.

Nel suo Messaggio di augurio per il prossimo Natale, egli suggerisce a tutti i cristiani di vivere l'Avvento "con il digiuno, preghiera, riflessione e carità". Per questo egli invita a digiunare da lunedì 22 dicembre fino alla notte del 24 dicembre, non toccando cibo o bevanda fino a mezzogiorno, come "nei giorni di Bautha". Il digiuno di Bautha ricorda quello che il profeta Giona ha proposto agli abitanti di Ninive per la loro conversione.

"Digiuniamo - dice il patriarca - per la liberazione di Mosul e dei villaggi della piana di Ninive, perché la pace e la sicurezza tornino in queste zone, e tutti possano rientrare nelle loro case, ai loro lavori e alle loro scuole. Ricordiamo ciò Cristo ha detto: 'Questa razza di demoni non si scaccia se non con la preghiera e il digiuno' (Mt 17, 21). Siamo sicuri che la nascita di Cristo, che ha condiviso la nostra storia personale e quella dell'umanità, ascolterà la nostra preghiera e accetterà il nostro digiuno e realizzerà la nostra speranza e il nostro desiderio di tornare alle nostre case e vivere la nostra vita normale come era prima".

Allo stesso tempo, Mar Sako invita "tutti i cristiani a non organizzare nessun tipo di festeggiamento mondano a Natale o Capodanno, specialmente in queste situazioni amare. È un segno di solidarietà con i loro fratelli sfollati i quali stanno vivendo una sofferenza indescrivibile".

Augurando un buon Natale "nei nostri cuori e nei nostri campi profughi", il patriarca spinge ancora a "digiunare e dare la mano ai bisognosi, visitandoli e consolandoli".

In prossimità del Natale, AsiaNews propone ai suoi lettori di seguire il digiuno proposto dal patriarca Sako e chiede di dare il corrispettivo del digiuno per la campagna "Adotta un cristiano di Mosul", secondo le modalità solite.

Per le modalità di adesione alla campagna "Adotta un cristiano di Mosul",clicca qui.