Benvenuto a chiunque è alla "ricerca di senso nel quotidiano"



sabato 27 dicembre 2014

Il maschile e il femminile della sequela – San Giovanni Evangelista - di Antonio Savone


Il maschile e il femminile della sequela 
- San Giovanni Evangelista -
di Antonio Savone

‘…e vide e credette…’

La memoria di san Giovanni evangelista è occasione per mettere a fuoco i tratti della sequela così come è impersonata dai generi maschili e femminili dei discepoli stessi.
Giovanni, attraverso l’incontro di Gesù con alcuni personaggi del suo vangelo, ci presenta due forme di sequela: una al maschile e una al femminile, che poi danno origine a due forme di Chiesa: la Chiesa dell’ufficio e la Chiesa dell’amore. In realtà non si tratta di due Chiese ma dell’unica Chiesa nel suo duplice volto, quello ministeriale e quello comunionale.
...
Il maschile, la Chiesa ministeriale, la Chiesa dell’ufficio, aderiscono al Maestro, ascoltano le sue parole, lo seguono, ma mostrano tanta resistenza nel permettere che il Cristo compia il suo cammino verso il Padre. E’ per questo che a tratti Gesù deve costringerli ad aprirsi alla rivelazione di un Dio che si pone ai loro piedi e glieli lava, perché anch’essi imparino a fare altrettanto.

Il femminile è per eccellenza, nel vangelo di Giovanni, il modo in cui vivere il discepolato. Gesù non stabilisce alcuna barriera nei confronti della donna: egli le valorizza, le difende, le ammette tra i suoi stessi discepoli.
...
La Chiesa dell’amore è una Chiesa che si dispone alla sequela del Maestro accogliendo tutto ciò che egli offre, aperta al progetto che il Padre ha su di lui.
Il maschile esprime un movimento verso Cristo più segnato dalla norma, dalla tradizione, dai ruoli e perciò ha paura di uscire allo scoperto; il femminile manifesta invece un alto profilo di libertà: le donne compiono gesti su Gesù, parlano con lui da sole, interferiscono nei suoi progetti, lo seguono dove non è loro permesso, lo cercano nel pianto, nel lutto, nella gioia. Sono più disponibili alla radicalità dell’amore.
Il discepolato maschile si relaziona a Gesù a partire da una certa sufficienza: tutto è mediato da una sorta di precomprensione che non apre alla novità. Il femminile, invece, si relaziona a Gesù a partire dalla propria indigenza, riconosciuta e accolta: le donne appartengono ai poveri del Signore che attendono il Messia liberatore. Al Calvario Pietro e gli altri lasciano Gesù e fuggono nel loro proprio, mentre il discepolo amato e le Marie non riescono a staccarsi dal Crocifisso: accolgono la sua obbedienza al Padre.
E’ molto significativo che l’ultima consegna di Gesù sulla croce sia quella della Madre: Giovanni riceve la missione di avere Maria per madre. Il suo primo compito non è quello di andare ad annunciare il vangelo, ma di diventare figlio di Maria. Per lui e per tutti i discepoli è più importante essere credente che apostolo. Essere figlio della Chiesa-Madre è il primo e più fondamentale aspetto di tutta la vita cristiana.