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domenica 14 dicembre 2014

"Un cuore che ascolta - lev shomea" - n. 3/2014-2015 (B) di Santino Coppolino

'Un cuore che ascolta - lev shomea' 
Concedi al tuo servo un cuore docile,
perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male" (1Re 3,9)

Traccia di riflessione
sul Vangelo della domenica
di Santino Coppolino



Vangelo: 
Gv 1,6-8.19-28





Giovanni Battista è l'uomo dell'ascolto, l'uomo che si lascia interrogare, spogliare, scarnificare dalla Parola che tutto e tutti vuole coinvolgere nel suo grande progetto d'amore. E dall'ascolto obbediente di questa Parola prende origine il suo apostolato, il suo essere inviato al suo popolo perché renda "testimonianza alla Luce" che è Gesù, vita del mondo e Luce che illumina ogni uomo
Ma si sa, i profeti di Dio - quelli di ieri come quelli di oggi - non hanno mai vita facile con le autorità religiose, e ogni qualvolta ne appare uno, ecco subito una occasione di conflitto con le sacre gerarchie che, anziché accogliere l'inviato di Dio, tentano immediatamente di fermarlo. E' la logica spietata del potere, di ogni potere religioso, politico ed economico, che invece di aprirsi alla novità di vita portata dall'uomo di Dio, si chiude in se stesso per difendere e consolidare i propri privilegi, schiacciando tutti coloro che osano ostacolare i suoi progetti di dominio sull'uomo. E' il tragico retaggio del Regno di Dio che "dal tempo di Giovanni il Battista fino ad ora è fatto oggetto di violenza, e i violenti lo saccheggiano" (Mt 11,12). Giovanni è inviato da Dio perché sia resa testimonianza alla Luce, che in Gesù si è rivelata come Vita Eterna per il cammino e la salvezza dell'uomo. Il potere religioso invece, come ogni potere che non si muta in servizio, agisce nelle tenebre per la morte, inviando l'inquisizione per sopprimerla. La terra promessa ormai è divenuta terra di schiavitù dalla quale è urgente uscire per tornare nel deserto,"al di là del Giordano", da dove Gesù darà inizio al suo esodo di liberazione.