"Il nostro vitello d'oro"
di Alex Zanotelli
Non più schiavi. Non poteva esserci un titolo migliore per esprimere questo sistema, “O’ Sistema”, entro cui viviamo. Un sistema di capitalismo sfrenato che produce necessariamente enormi disastri, indicibili schiavitù. Chi lo ha colto bene è stato proprio papa Francesco nel voler dedicare alla schiavitù la prossima Giornata della Pace (1 gennaio 2015). Nell’Evangelii Gaudium, al num. 55, Egli scrive: “Una delle cause di questa situazione si trova nella relazione che abbiamo stabilito con il denaro, poiché accettiamo pacificamente il suo predomino su di noi e sulle nostre società. La crisi finanziaria che attraversiamo ci fa dimenticare che alla sua origine vi è una profonda crisi antropologica: la negazione del primato dell’essere umano! Abbiamo creato nuovi idoli. L’adorazione dell’antico vitello d’oro (cfr Es 32,1-35) ha trovato una nuova e spietata versione nel feticismo del denaro e nella dittatura di una economia senza volto e senza uno scopo veramente umano”. E al punto precedente (n.54) scrive: “La cultura del benessere ci anestetizza e perdiamo la calma se il mercato offre qualcosa che non abbiamo ancora comprato, mentre tutte queste vite stroncate per mancanza di possibilità ci sembrano un mero spettacolo che non ci turba in alcun modo”. Credo che questa sia la descrizione più completa che possa esserci del “mondo” in cui viviamo: un capitalismo sfrenato che porta al consumismo senza limiti. Questo il cuore del problema. Siamo in un sistema ci fa consumare, che ci ha reso merce.
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Abbiamo costruito un nuovo vitello d’oro a cui sacrifichiamo tutto e tutti. Uccidiamo un milione di persone con le guerre (solo la guerra in Congo è costata 4 milioni!). E chi paga questo grande debito? Il pianata terra nel suo insieme! Ecco, infine, un doveroso accenno alla profonda crisi ecologica odierna. In nome della finanza, il nuovo vitello d’oro, sacrifichiamo il pianeta terra.
Pensavamo di esserci lasciati alla spalle la schiavitù. E, invece, ne siamo coinvolti sino al collo. Schiavi a non finire. Fino a quando?