Omelia di P. Gregorio Battaglia
I Domenica di Avvento / B
30.11.2014
Fraternità Carmelitana
di Pozzo di Pozzo di Gotto
In questa prima domenica di Avvento la prima lettura è presa dal profeta Isaia e nel riascoltare le parole di questo profeta è come se risentissi la voce che si alza da tutta la creazione... da ogni creatura umana sale un grido, perché c'è dolore dovunque; c'è dolore da noi con la crisi che coinvolge sempre più persone che scivolano nella miseria, nella povertà, ma c'è dolore, profondo dolore nell'Africa... nell'India, Cina... , Afganistan, Iraq, Siria, Messico... un dolore che porta ad innalzare questo grido, un grido che forse non è fatto di parole, ma comunque vuole svegliare questo Dio che ci ha plasmato... è la nostra storia umana questo grande dolore e da questo dolore un grido: "se tu squarciassi i cieli e scendessi" e questo ci viene ripetuto nella notte del Natale. E' vero, Dio squarcia i cieli, Dio scende in mezzo a noi in Gesù, nell'uomo Gesù di Nazareth...
... La speranza si apre lì dove c'è qualcuno che è capace di un gesto di fraternità, un gesto di amore... e la storia può ripartire lì dove c'è un cristiano che sa porre questi piccoli segni in obbedienza a Lui, Lui la luce, Lui la forza, Lui quello che ci dà un'orientamento...
Il Signore ci conceda di poter continuare a sperare, a soffrire e ad amare in Lui, per Lui e con Lui!
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