Natale del Signore
Messa della Notte
24/25.12.2014
Omelia di P. Alberto Neglia
Fraternità Carmelitana di Pozzo di Gotto
Abbiamo ascoltato nel brano del Vangelo di Luca quest'annuncio solenne che fa l'angelo ai pastori nella notte: «ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore»
Questa grande gioia: vi annuncio un Salvatore; davvero abbiamo bisogno tutti di un Salvatore, in tutti i tempi abbiamo avuto sempre bisogno di un Salvatore; però abitualmente noi ci aspettiamo un salvatore che sia potente, che sia luminoso, che faccia cose straordinarie e che ci risolva i problemi, quasi con una bacchetta magica, e invece questo Salvatore che ci annuncia la liturgia in questa notte santa, attraverso il brano del Vangelo, ma attraverso tutte le letture che abbiamo ascoltato... questo Salvatore, sì è Dio, è innamorato pazzo di tutti noi, di ognuno di noi perché siamo figli suoi e... non può fare a meno di noi, ebbene quando decide di salvarci è Lui che viene a mettersi allo stesso livello e prende la nostra debolezza e la nostra carne umana; non ci salva dall'alto in basso, ma sposa la nostra carne, la nostra debolezza, la nostra fragilità, la fa sua...
Questa grande gioia: vi annuncio un Salvatore; davvero abbiamo bisogno tutti di un Salvatore, in tutti i tempi abbiamo avuto sempre bisogno di un Salvatore; però abitualmente noi ci aspettiamo un salvatore che sia potente, che sia luminoso, che faccia cose straordinarie e che ci risolva i problemi, quasi con una bacchetta magica, e invece questo Salvatore che ci annuncia la liturgia in questa notte santa, attraverso il brano del Vangelo, ma attraverso tutte le letture che abbiamo ascoltato... questo Salvatore, sì è Dio, è innamorato pazzo di tutti noi, di ognuno di noi perché siamo figli suoi e... non può fare a meno di noi, ebbene quando decide di salvarci è Lui che viene a mettersi allo stesso livello e prende la nostra debolezza e la nostra carne umana; non ci salva dall'alto in basso, ma sposa la nostra carne, la nostra debolezza, la nostra fragilità, la fa sua...
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