Venerdì, 28 novembre 2014
Alle ore 9.05, da una pista dell'Aeroporto Internazionale di Roma "Leonardo da Vinci" è iniziato, a bordo di un airbus dell'Alitalia, il pellegrinaggio apostolico che porta Papa Francesco alla capitale della Turchia, Ankara.
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Visita al Mausoleo di Atatürk
Un invito alla Turchia perché il Paese sia luogo di incontro e di dialogo. Lo ha rivolto Papa Francesco nel Libro d’oro degli ospiti al mausoleo di Ataturk. La visita al mausoleo di Mustafa Kemal Atatürk, fondatore e primo presidente della Turchia moderna, è stata la prima tappa di questo viaggio di Papa Francesco in Turchia.

“Formulo i voti più sinceri - ha scritto Papa Francesco - perché la Turchia, ponte naturale tra due Continenti, sia non soltanto un crocevia di cammini, ma anche un luogo di incontro, di dialogo e di convivenza serena tra gli uomini e donne di buona volontà di ogni cultura, etnia e religione”.
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Cerimonia di benvenuto
Visita di cortesia al Presidente della Repubblica
Incontro con Autorità
Udienza con il Primo Ministro
Leggi il testo integrale del discorso di Papa Francesco
Udienza con il Primo Ministro
Papa Francesco è stato accolto con tutti gli onori nel Palazzo Presidenziale, “Ak Saray” (Palazzo Bianco), il nuovo complesso inaugurato due mesi fa dal neo presidente Erdogan e che sostituisce lo storico Palazzo di Çankaya. La struttura è stata oggetto di forti polemiche. Sorge su una collina fuori Ankara in una zona boschiva e gli edifici coprono 150mila metri quadri e comprendono 1.000 stanze, di cui un Ufficio Ovale per il Presidente ed una moschea che può contenere 5mila fedeli.
Il Presidente della Repubblica Erdogan ha accolto il Papa, scortato da un Reggimento di cavalleria, all’ingresso del nuovo Palazzo Presidenziale; e qui hanno ascoltato gli Inni. Dopo la presentazione delle due Delegazioni, il Presidente ha accompagnato il Papa nella sala per un incontro privato.
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Visita al Presidente degli Affari Religiosi al Diyanet

Bergoglio viene ricevuto dal presidente della Dyanet, Mehmet Görmez.
Nel suo discorso di saluto, il leader islamico gli dice: «Coloro che si comportano in modo contrario al messaggio di pace dell'Islam, coloro che diffondono violenza e brutalità seguendo una via errata, non importa con quale nome si identificano, sono ribelli a Dio». Görmez ha criticato Israele per il trattamento del popolo palestinese, e i media che «spargono messaggi su scenari di violenza» fomentando «l'odio contro i musulmani». «Rifiutiamo ogni genere di violenza - conclude - e cerchiamo di costruire il nostro futuro comune».
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