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martedì 2 dicembre 2014

VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE FRANCESCO IN TURCHIA (28-30 NOVEMBRE 2014) - foto, testi e video / 2


 29 novembre 2014 

9.30 Partenza in aereo dall’Aeroporto Esemboğa di Ankara
10.30 Arrivo all’Aeroporto Internazionale Atatürk di Istanbul

È la giornata del dialogo e della festa per la piccola comunità cattolica di Turchia. 
All’arrivo di papa Francesco a Istanbul viene accolto all’aeroporto dal Patriarca Ecumenico Bartolomeo I, dal Governatore di Istanbul e da numerose autorità del Paese.

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Oltre tre minuti in preghiera con le mani giunte insieme al Gran Muftì nella moschea Sultan Ahmet, nota anche come la “Moschea Blu”. 
Papa Francesco rende così omaggio al mondo musulmano. Appena atterrato ad Istanbul, si è recato subito alla Moschea invertendo il programma e posticipando la visita al museo di Santa Sofia (per evitare la coincidenza con l'ora della preghiera)
Il Papa è stato accolto dal Gran Muftì e da un Imam, prima di entrare insieme, attraverso il grande portico, all’interno della Moschea per la visita. Prima di entrare, il Papa e tutto il seguito si sono levati le scarpe. 
Poi il Gran Muftì ha accompagnato il Papa in visita alla moschea. Il Papa ha ascoltato con interesse le parole del gran Muftì, alzando spesso gli occhi al cielo per seguire quanto gli veniva spiegato. 
Poi il papa e il Grand Muftì si sono messi davanti al Miḥrab. E’ una sorta di abside che, in una moschea o dovunque si voglia pregare, indica la qibla, ovvero l‘esatta direzione di Mecca in quanto città ospitante la Kaʿba. E qui dopo che il seguito si è posto in semicerchio, il Papa e il Grand muftì si sono fermati in un momento di raccoglimento: il Papa con le mani giunte, il Gran Muftì con le mani rivolte al cielo. Tre minuti intensi di preghiera al termine dei quali, il Papa è uscito.

“Dobbiamo adorare Dio”. Per ben due volte Papa Francesco ha ripetuto questa frase al Gran Muftì nella “Moschea Blu” di Istanbul. A dare i particolari della visita ai giornalisti è stato padre Federico lombardi, direttore della sala stampa vaticana. In moschea il gran Muftì ha spiegato al Papa alcuni versetti del Corano, poi sono fermati davanti al Mirhab e lì il Gran Muftì ha spiegato alcuni passaggi del Corano e in particolare da dove viene la parola Mirhab e ha parlato tra l’altro di Zaccaria, di Giovanni, di Elisabetta e di Maria. Poi c’è stato questo momento di silenzio che padre Federico Lombardi ha definito di “adorazione silenziosa”. Il Papa infatti per ben due volte in moschea ha detto al Muftì: “dobbiamo adorare Dio”. E poi sotto la cupola ha insistito: “non solo dobbiamo solo lodare e glorificare Dio, ma dobbiamo adorarlo”. “E’ stato - ha detto Lombardi - un bel momento di dialogo interreligioso”. Davanti al Mirhab, il Muftì ha citato uno dei versetti del Corano nei quali si parla di Dio come Dio dell’amore e della giustizia e il muftì, rivolgendosi al Papa, ha detto: “su quello sicuramente siamo d’accordo”.

“Quam dilecta tabernacula tua Domine (Psalmus 83). Contemplando la bellezza e l’armonia di questo luogo sacro, la mia anima si eleva all’Onnipotente, fonte ed origine di ogni bellezza, e chiedo all’Altissimo di guidare sempre i cuori dell’umanità sulla via della verità, della bontà e della pace”. È la dedica che Papa Francesco ha lasciato questa mattina al termine della sua visita al museo di Santa Sofia (Hagia Sofia). Hagia Sofia, un tempo basilica dedicata alla Divina Sapienza, fu fatta costruire da Costantino su un sito occupato da templi pagani nel 360. Dal 1935 è un museo per volontà di Ataturk, padre della Turchia laica.

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